Il concept della mostra, curata dall'artista Andrea Saltini, si inspira a un capolavoro visionario: l’opera letteraria e teatrale di Raymond Roussel “Locus Solus” del 1914, uno dei più eversivi e singolari incunaboli del gusto novecentesco. Capolavoro di un genio che amava raccontare, adottando lo stile convenzionale e didattico di Jules Verne, vicende partorite da un'immaginazione così estrema nelle sue invenzioni provocatorie da destare l'ammirata invidia di surrealisti e dadaisti. Quasi incompreso in vita, Roussel diventerà, dopo il suo misterioso suicidio a Palermo, nel 1933, un punto di riferimento importante per le generazioni a venire da Breton alla più recente Arte Concettuale. La mostra/personale delle artiste Marina Burani (pittrice) e Silvia Manazza (scultrice) si preannuncia come una brillante sfilata di opere segnate a fondo dalla capacità di inventare, miti, costellazioni arbitrarie di temi e di concetti, realizzati e raffigurati, seguendo processi e procedimenti poetici, onirici e surreali.

Marina Burani. Diplomata all'Accademia di Belle arti di Brera, vive e lavora a Parma. Insignita del Premio Tricolore di Reggio Emilia, ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in diverse città italiane e straniere. Tra le più importanti, quelle allestite presso la Galleria de Sfinx di Amsterdam (1972), il Museo d'Arte Contemporanea di Bologna (1974), Palazzo dei Diamanti a Ferrara ( 1983), la XLII Biennale di Venezia (1986) e Art Junction di Cannes (1994). Recentemente ha esposto ad Ancona (1998), Graz (2002), Bolzano (2003), al Museo Naturalistico Bottego di Parma (2007) e al Festival del Cinema di Monaco e Montecarlo (2008). Nel 1991 ha fondato la Galleria Alphacentauri di Parma e l'omonimo giornale, presentato nel 1993 alla Biennale di Venezia. Ha inoltre edito due libri d'artista: Lento a tempo (2007) e Coleotterofobia (2008).

Silvia Manazza. Dopo aver seguito i corsi di grafica e pittura presso la Civica Scuola di Arti Visive di Pavia, si è perfezionata al Centro dell’Immagine di Milano con il maestro Mario Raciti.
Avvicinatasi al variegato mondo della pittura informale, l’artista presto approfondisce l’interesse e la conoscenza per la qualità espressiva dei materiali, in particolare sperimentando i valori della trasparenza “alla ricerca dell’interiorità”, come l’artista definisce la linea portante del suo operare.
L’essenza, il senso ultimo celato entro la scorza materia delle cose, è l’obbiettivo: da qui un fare artistico che cerca di penetrare entro ciò che normalmente non è visibile, anche con la tecnica radiografica, o al suo opposto rivestendo le forme con materiali precari, come la cera, pronti a disfarsi al sole e svelare il loro interno

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Orari di apertura
Lunedì - Sabato 9.00 – 13.00 e 15.30 – 19.30
Chiuso il Giovedì pomeriggio