La mostra “20 X Majorana” ideata dalla Galleria Pio Monti di Roma è un omaggio alla figura del fisico teorico siciliano Ettore Majorana. Un personaggio storico, letterario e mitico, sia per la sua indiscussa genialità scientifica che per la sua enigmatica scomparsa che è stata oggetto di svariate rappresentazioni. La ricchezza degli spunti scientifici, filosofici, nonché letterari che la complessa vicenda ha proposto, permettono ampie riflessioni che hanno interessato nel corso degli anni generi narrativi molto diversi tra loro.

Majorana che aveva lavorato con il gruppo romano di scienziati, raccoltosi agli inizi degli anni ’30 intorno a Enrico Fermi , si era imbarcato sul traghetto Palermo-Napoli per far ritorno nella città partenopea, dove da pochi mesi aveva ottenuto per alti meriti la cattedra di Fisica teorica, ma scomparse misteriosamente nella notte del 27 marzo del 1938. Suicidio, scomparsa in Argentina o anche rapimento da parte dei servizi segreti americani, fuga volontaria. Tante le interpretazioni , Leonardo Sciascia, noti scienziati come Edoardo Amaldi ed Emilio Segrè, Erasmo Recami hanno messo in evidenza la vicenda di un personaggio che ha acquisito nel tempo un notevole spessore storico non solo per la sua importanza nell’ambito della comunità scientifica.

Come dice Scarpa “C'è un forte vento pirandelliano che soffia su tutte le vicende che sono state raccontate in proposito. Sembra un vento che ha preso nel tempo la forma del mistero, della poesia, della scienza e della guerra. Ci ha portato una storia esemplare, di quelle che diventano mitologia, di quelle che danno senso alle cose”.

La mostra riunisce venti artisti che presentano un lavoro dedicato a Ettore Majorana alcuni rispondendo alla figura mitologica e storica altri ad un immaginario scientifico suggerito dal lavoro teorico dello scienziato: Getulio Alviani, Domenico Bianchi, Sandro Chia, Gino De Dominicis, Alberto Di Fabio, Adrian Hermanides, Claud Hesse, Teresa Iaria, Felice Levini, Sol LeWitt, Tommaso Lisanti, Mitra, Maurizio Mochetti, Gian Marco Montesano, Dino Pedriali, Vettor Pisani, Marco Poloni, Emilio Prini, Gabriele Simei, Salvo.

La Piramide di Sol LeWitt, elemento minimale e primario diventa un tempio dell’astrazione così come il mastodontico personaggio alto m 6,30 leggero come un fantasma di Gino De Dominicis, artista che ha lavorato sul concetto di Immortalità. Maurizio Mochetti con il suo “ F-104 Starfighter” del 1985 invade lo spazio con l’energia propulsiva (4,5 m) di un piccolo e potente aeroplano. Teresa Iaria presenta la proiezione di una dinamica strutturale e visiva, su una tela cm 200x 280 esplora le potenzialità della rappresentazione producendo un’immagine mobile con una infinità di piccole frecce dipinte. Il lavoro di Alberto Di Fabio indaga la struttura della materia dagli elementi che compongono la natura così come il lavoro di Claud Hesse è interessato ai limiti dell’illustrazione scientifica e il lavoro di Gabriele Simei ai poetici flussi dello spazio e del tempo. Delicati e leggeri come ombre sono i personaggi disegnati di Mitra. Vettor Pisani da sempre interessato ai riti alchemici e alle filosofie esoteriche con riferimenti al mistero della Sfinge, al mito di Edipo e sulla figura di Duchamp, qui risponde al mito di Majorana con una delle sue “isole di Bocklin” adagiato sul dorso di un gatto nero. Emilio Prini, presenta un altro dei suoi gesti minimali e incisivi: un caso fotografico in cui in un ritratto compare misteriosamente una piccola stella. Dino Pedriali, il Caravaggio della fotografia, ritrae un uomo in dissolvenza (Majorana?). Felice Levini dà una raffinata immagine dell’incontro tra un meteorite e un misterioso pianeta (la terra?). Anche l’opera di Domenico Bianchi è un misterioso pianeta galleggiante su un fondo nero. Tommaso Lisanti ci invade con il suo surreale immaginario: tanti piccoli extraterrestri dallo sguardo severo. Sandro Chia e Gian Marco Montesano indagano rispettivamente e con una sensibilità diversa l’aspetto storico della figura di Majorana con due dipinti. Marco Poloni presenta un video in cui mette in scena un fantomatico Majorana che avrebbe messo a punto un modo per "scomparire quanticamente", trascendendo le leggi del rapporto spazio-temporale. Nell’opera di Getulio Alviani, una superficie vibratile, i rapporti tra la geometria elementare si fanno espressione di un ideale di ordinamento razionale della realtà. Adrian Hermanides , cattura la luce delle stelle, delle comete e degli asteroidi con il suo “telescopio gregoriano”. Infine Salvo artista Siciliano ci dona una Sicilia dipinta che contiene i nomi dei più illustri personaggi nativi dell’isola spicca fra tutti Ettore Majorana.

La mostra si inaugura il 21 Luglio a Catania nel prestigioso Palazzo Manganelli. Il catalogo ita/ingl, oltre alle opere degli artisti in mostra è corredato da documenti e immagini di Ettore Majorana e testi di Laura Cherubini, curatrice e critica d’arte e Ignazio Licata, Fisico Teorico.

Palazzo Manganelli
Piazza Manganelli, 16
Catania 95100 Italia