Il Museo e le Gallerie di Lubiana e la Galleria Škuc sono orgogliosi di presentare il progetto dell'artista Jasmina Cibic nel Padiglione della Slovenia alla 55° Esposizione Internazionale d'Arte - Biennale di Venezia. Il curatore del progetto, intitolato Per la nostra economia e cultura, è Tevž Logar, il direttore artistico della Galleria Škuc di Lubiana.

L'artista Jasmina Cibic vive tra Londra e Lubiana ed è un’esponente della giovane generazione degli artisti sloveni, le cui pratiche artistiche creano a un linguaggio artistico particolare, pur affondando le loro radici in uno specifico contesto nazionale, politico, culturale e artistico. Anche se i suoi lavori si fondano su delle premesse di tipo teorico e politico tipiche anche di altri artisti dell'Europa postcomunista, Jasmina Cibic opera preferibilmente nell'ambito di un discorso globale sovranazionale. La sua opera ha in genere specifici riferimenti locali e contestuali, è di carattere performativo e come tale include varie attività, varie tecniche mediatiche e teatrali con le quali ridefinisce o ripensa l'ambiente o lo spazio esistente. In particolar modo si è dedicata a progetti in non-luoghi quali aeroporti, sale d'attesa o aeroplani che sono per loro natura anonimi, di transito, privi di un'identità propria o di una composizione nazionale stabile. In questo modo le sue opere stimolano un rapporto unico con il visitatore/spettatore – questo è un aspetto fondamentale di tutte le ricerche artistiche di Jasmina Cibic.

Il progetto Per la nostra economia e cultura di Jasmina Cibic rappresenta la continuazione di queste tendenze e si basa sul tema ispiratore della 55° Biennale, al Palazzo Enciclopedico, sviluppando il concetto della sua natura utopica e sull'assenza di un processo di selezione. L'artista sottolinea le (possibili) censure insite nella stessa forma di una mostra di questo tipo, riferite a una forte posizione nelle strategie di strutturazione dell'iconografia nazionale.

La Cibic punta sulla struttura architettonica del padiglione sloveno proponendo la rivisitazione di un'abitazione privata che parla di un'esperienza intima piuttosto che dell'impegno pubblico di una galleria d'arte. L'artista propone un'installazione immersiva con la quale invade tutto lo spazio espositivo, trasformando l'architettura in un boudoir evocando allo stesso tempo le strategie di un'architettura ufficiale di stato.

In questo contesto Jasmina Cibic presenterà numerosi elementi atti a studiare i processi di scambio, ricezione e di costruzione dell’identità. L'allestimento si compone tra l'altro di due filmati che drammatizzano le contraddizioni insite nei cambiamenti dell'identità nazionale dal passato al presente e propongono i principi filosofici e architettonici sullo scopo, la forma, la funzione e le priorità estetiche. Il primo si basa su un dialogo tra un architetto (uomo) e una giornalista (donna), e tra le altre cose ricostruisce un dibattito parlamentare del 1957 inteso a definire le opere più adatte (più rappresentative sotto l'aspetto nazionale) a ornare il neocostruito Parlamento. In entrambi i film compaiono la riflessione e la contestualizzazione di tali questioni che non riguardano solo i modelli tipici dei sistemi di potere, ma anche le evidenti contraddizioni che sono inscindibilmente legati ai mutamenti delle identità nazionali e culturali dal passato al presente, di luogo in luogo.

Il progetto Per la nostra economia e cultura include anche le nature morte - sia datate che recenti – della collezione ufficiale del Parlamento e concesse in prestito per la Biennale. Questi dipinti sono originariamente esposti a fini decorativi negli uffici parlamentari, dove circondano i rappresentanti dell'apparato statale, essendo appesi sulla parete alle loro spalle e incarnano così un'immagine ideale dello stato. Includendo questi dipinti decorativi dall'apparenza neutra nella sua installazione, Jasmina Cibic ribadisce il suo interesse per l'arte come "memoria" e simbolo dell'identità nazionale. L'interno del padiglione sloveno è ricoperto da immagini di una specie di scarafaggio endemica della Slovenia, un'icona nazionale fallita e quasi totalmente estinta solamente a causa della potente carica ideologica del suo nome: Anophthalmus hitleri.

Jasmina Cibic commenta il suo lavoro: "Sono molto interessata alla ricerca degli apparati architettonici, dello stesso spazio della mostra, delle strutture ideologiche che stanno dietro a tale spazio, dei meccanismi operativi che definiscono il carattere e il valore e plasmano la ricezione dell'opera. Vorrei creare degli interventi e degli avvenimenti teatrali, delle messinscene che aprano lo spazio al dialogo tra la sua origine e lo spazio stesso dove questi eventi sono accolti e si svolgono. L'idea di uno spettatore visto come un turista casuale mi entusiasma, come pure l’idea di un'opera d'arte collocata in un quadro architettonico specifico, solitamente dislocato, che diventa dunque un souvenir par excellence – un feticcio dell'esperienza originaria.”

Il progetto Per la nostra economia e cultura, che comprenderà anche un'ampia pubblicazione, sarà presentato in modo approfondito nel corso di una conferenza che si terrà nell’autunno del 2013.

La pubblicazione includerà testi di: Lina Džuverović, Nika Grabar, Petja Grafenauer, Tevž Logar, Suzana Milevska e Jane Rendell. Sarà composta, oltre che da testi di carattere teorico, anche da materiale visivo e documentario inerente al progetto.

La conferenza, convocata da Lina Džuverović in collaborazione con l'artista e il curatore della mostra, contribuirà a inserire il progetto in un ambito più ampio, collegandolo al contesto internazionale dell'arte e delle teorie artistiche internazionali.

Il Padiglione sloveno alla 55° Esposizione Internazionale d'Arte – la Biennale di Venezia è stato allestito a cura dei Musei e Gallerie di Lubiana e coprodotto dalla Galleria Škuc. Il commissario del padiglione sloveno è Blaž Peršin.

Jasmina Cibic è nata a Lubiana, nel 1979. Dopo la laurea all’Accademia di Belle Arti di Venezia ha frequentato il Master in Belle Arti presso il Goldsmiths College di Londra. L'artista ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il premio della Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia 2002, 2005), il Trend Award per l’arte contemporanea e il Catlin Commission Award (2011).

I suoi ultimi progetti e mostre sono: Borderline, Museo Joanneum Graz; Objekt Spektakla, Galerija Škuc, Lubiana; U3 – 6. trienale sodobne umetnosti (curatore: Charles Esche), Galleria Moderna, Lubiana; The Secret of the Ninth Planet, California College of the Arts, San Francisco; Percorsi d’Arte, Museo d'Arte Moderna, Bologna e Turisti dobrodošli, Aeroporto Jože Pučnik, Lubiana. Le sue prossime mostre sranno: U3 -7° triennale d'arte moderna (curatrice: Nataša Bachelez-Petrešin), giugno 2013, Museo d'arte contemporanea Metelkova, Lubiana; 30° biennale di grafica (curatrice: Petja Grafenauer), settembre 2013, varie location. Il sito web dell'artista è: www.jasminacibic.org

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