Z2O Galleria | Sara Zanin inaugura la nuova stagione espositiva con Ab Origine, mostra collettiva che presenta le opere di Amy Cheung, Alessia De Montis, Tamara Repetto, Elisa Strinna e Anna Tuori.

La locuzione latina Ab Origine – letteralmente «dall’origine» – diventa chiave di lettura metaforica per analizzare le ricerche delle artiste in mostra, tra loro diverse ma tutte caratterizzate da un forte potere evocativo e una grande capacità immaginifica. Sono percorsi ‘a ritroso’ che cercano di indagare in maniera percettiva, mentale e culturale il rapporto tra dimensione umana e naturale, rintracciandone possibili continuità, sovrapposizioni, discrasie.

L’artista coreana Amy Cheung presenta Imagine Hero (2013), un lavoro frutto della collaborazione con lo psicologo statunitense Philip Zimbardo, creatore del leggendario esperimento carcerario di Stanford nonché fondatore nel 2010 di HIP - Heroic Imagination Project. HIP è un’associazione no profit che – attraverso un approccio scientifico e usando una metodologia proveniente dalla psicologia sociale – tenta di sviluppare un nuovo concetto di eroismo, inteso come esercitazione quotidiana alle azioni positive. In questo modo HIP si propone di superare la naturale tendenza umana all’osservazione passiva degli eventi circostanti. Imagine Hero è un lavoro nato per contribuire alla campagna di fundraising promossa da HIP: il ricavato della vendita verrà completamente devoluto all’associazione. L’opera è composta da un trittico che riporta le scansioni delle onde celebrali sia dell’artista che del Prof. Zimbardo, intenti a immaginare la propria idea di Eroe rispettivamente cinese per l’artista, americano per il Prof. Zimbardo. Nel pannello centrale compare la combinazione di entrambi i cervelli, assorti nella costruzione di un ideale eroe platonico, essenza positiva di una nuova forma di eroismo. Le incisioni, fatte direttamente sul legno dei pannelli, riproducono i dati fMRI (Functional Magnetic Resonance Imaging) mentre le aree cerebralmente attive della loro eroica azione sono rappresentate attraverso l’uso del sangue sia di Amy Cheung che del Prof. Zimbardo. Nella convinzione che, in casi estremi, gli eroi debbano donare il proprio sangue per la causa.

L’installazione multimediale Still of Life: Seasons (2007-2013) di Alessia De Montis si focalizza sullo studio delle variazioni percettive ed emotive del paesaggio. Una serie di polaroid impressionate si alternano ad altre polaroid non impressionate, inespresse, su cui vengono proiettate in mapping delle ‘polavideo’. La luce della proiezione, col tempo, infonde un’inevitabile metamorfosi su ogni foto, instaurando una profonda corrispondenza tra le visioni sbiadite delle polaroid impressionate e le altre che restano invariate, superfici apparentemente neutre dove tentare metaforicamente di incidere – attraverso il video – i ricordi.

Tamara Repetto presenta il fulcro di un nuovo lavoro che, come quelli precedenti, attraverso uno stretto connubio tra arte e tecnologia e una dimensione installativa multisensoriale cerca di immergere il fruitore in un mondo percettivo innescando – come afferma l’artista stessa – momenti di maggiore consapevolezza. L’installazione Castanea (2013) riflette sul fragile equilibrio tra azione umana e macro/micro cosmo naturale, attraverso un delicato e ipnotico vorticare di frammenti del albero di castagno, molto diffuso nei boschi piemontesi (dove vive l’artista) e a rischio di estinzione per via di un parassita esterno, il Cinipide Galligeno, sviluppatosi in Italia a causa della sempre più crescente attività di importazione e commercializzazione di vari materiali vegetali.

Elisa Strinna presenta delle inedite riedizioni di due progetti esposti nel 2011 al MACRO di Roma, frutto della residenza 6ARTISTA svolta tra Roma e Parigi. Sia nel video La ragazza mela (2011) che nelle Variazioni su Canestra di frutta (2011) l’artista crea narrazioni dove, lavorando su più registri, si sofferma su alcuni elementi chiave per riflettere sulle distanze e le continuità tra dimensione naturale e cultura umana. La ragazza mela è ispirato – attualizzandone personaggi e scenari – all’omonima fiaba popolare trascritta e raccolta da Italo Calvino nelle sue Fiabe Italiane mentre Le Variazioni su Canestra di frutta recuperano lo stile e l’iconografia della celebre natura morta caravaggesca ma utilizzando materiali contemporanei. In entrambi la frutta – un dato naturale – assume il ruolo di veicolo narrativo e simbolico per riflettere sul cambiamento di usi e costumi, sull’evoluzione della storia culturale.

La ricerca pittorica dell’artista finlandese Anna Tuori si iscrive in una tradizione romantica che esplora le risonanze tra natura esterna e mondo interiore. I suoi lavori delineano paesaggi magici e misteriosi dove, nonostante sia assente un orizzonte che definisca la misura del tutto, la profondità è mantenuta da larghe pennellate e colori brillanti. Anna Tuori indaga la relazione tra l’autentico e il non autentico, tra realtà e illusione, esplorandone possibili crepe per creare spazi di fuga, utopie personali.

Amy Cheung vive e lavora a Hong Kong. Nel 1996 ha ottenuto il suo BA in Storia dell’Arte & Fine Art presso il Goldsmiths College di Londra e nel 1998 il suo MFA alla Slade School of Fine Arts dell’Università di Londra. Successivamente, ha realizzato numerose opere cittadine e progetti di arte pubblica sia a livello locale che all’estero. Ha ottenuto il Beck New Contemporaries nel Regno Unito e le è stato assegnato il Premio UNESCO Ascherberg dal Fondo Internazionale per la promozione della cultura. Ha rappresentato Hong Kong nel 2007 alla Biennale di Venezia e nello stesso anno ha ricevuto l’ ”Outstanding Young Artist Award” dalla Honk Kong Arts Development Council. Nel 2010 ha ricevuto il riconoscimento “Lee Hysan Foundation Fellowship” dal Consiglio culturale asiatico che le ha consentito di partecipare ad un programma di residenza internazionale a New York e di incontrare artisti e curatori in giro per gli Stati Uniti a partire da settembre 2011.

Alessia De Montis (Livorno, 1976) vive e lavora tra Milano, Bologna e Roma. Immagina l’arte come uno spazio aperto, un’architettura globale che le permette di tradurre le proprie urgenze in immagini. Le sue opere sono progetti multidisciplinari sviluppati tramite l’utilizzo di foto, video e installazioni. Al centro della sua ricerca c’è sempre la relazione con l’essere umano, un lavoro di indagine e introspezione che sonda i vari aspetti della Donna e dell’Uomo di cui i relativi progetti Odissea Contemporanea (2000-2004) sul femminino e Combattere_Ridere_Pregare (2005-2011) sull' Uomo e il suo Agire. Gli ultimi due progetti, WastedCulture (2009) e CaraMammeCaroPapà, (2010) toccano tematiche sociali, cultura e famiglia. Vincitrice del Premio Marconi per l’Arte Elettronica (Bologna, 2007), tra le sue esposizioni recenti: Odissea contemporanea, (Madrid 2012); Dalla Parte Delle Donne Tra azione e partecipazione (Fotografia Europea, Reggio Emilia, 2012); Biennale di Videofotografia di Alessandria (2011); In corpo (BTF Art Gallery, Bologna, 2011); Short Video Art Show (Space A, Katmandu, 2011); Frames Italian Style in Contemporary Video Art (Silpakorn University, Bangkok, 2010); Stll A Live (Fondazione Pomodoro, Milano, 2010); Alla Gloria Militar (Bratislava, 2010); Colleziona 2010 (Forma, Milano, 2009); Lilith oltre il feminino sacro (Scuderie Aldobradini, Frascati, 2006).

Tamara Repetto (Genova, 1973) vive e lavora a Voltaggio (AL). Ha studiato all’Istituto d’Arte Jona Ottolenghi di Acqui Terme e alla scuola Arte e Messaggio del Castello Sforzesco di Milano. Tra le mostre più recenti: Venti per una (5a Biennale d'Arte Contemporanea di Mosca, Zurab Tsereteli Art Gallery, Mosca, 2013); 2012 Talent Prize (Macro Pelanda, Roma, 2012); Undici allunaggi possibili (Ca Zenobio, Venezia, 2012); Sguardi sull’Italia dall’immagine al suono contemporaneo (Fondazione GiovAnna Piras Asti, 2011); Volta (New York, 2011); Inside Outside (Guidi&Schoen, Genova, 2011); Ten Guidi&Schoen (Soap Opera Castello di Rivara Torino, 2010); Condotti Cronoarmonici (Galleria Mario Mazzoli, Berlino, 2010); Selection (Yvonne Artecontemporanea, Vicenza, 2010); Senso-Orario (residenza artistica, a cura di Valentina Tanni, Voltaggio - AL). La sue opere appartengono alla collezione permanente del Casstello di Rivara (Torino), del Museo Galleria Civica di Alessandria, della Biblioteca Civica di Alessandria, del Museo dei Lumi (Casale Monferrato).

Elisa Strinna (Padova, 1982). Dopo essersi diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, termina i suoi studi in Produzione e Progettazione delle Arti Visive allo IUAV di Venezia. Il lavoro di Strinna esplora il modo in cui strutturiamo la nostra percezione ed i nostri campi del sapere. Partendo dalle fonti, dai residui della storia naturale e umana, l’artista ne esamina le informazioni dando vita a narrazioni diverse. Narrazioni che rivelano intrinseci aspetti “culturali” della natura, sfidando ogni concezione che limita i processi sia culturali che naturali, e narrazioni che restituiscono originali letture della storia umana, sfidando i sistemi di produzione della verità e del sapere. Nel 2013 è invitata al premio 5x52013 al Espai d´art contemporani de Castelló (Spagna) ed è la vincitrice della sezione scultura del Premio Combat (Livorno). Nel 2012 viene invitata alla Biennale di Taipei 2012, Taiwan, ed alla Nature Addict Travelling Academy (Documenta, Kassel). Nel 2011 vince la tredicesima edizione del Movin’up, premio per la mobilità dei giovani artisti italiani del mondo. Nel 2011/2010 è una delle vincitrici del premio 6ARTISTA alla Fondazione Pastificio Cerere che consiste in una residenza di nove mesi tra Roma e Parigi. Strinna partecipa al XVI corso Avanzato in Arti Visive alla Fondazione Ratti di Como con Hans Haacke come visiting professor (2010). Nel 2009 segue il workshop tenuto dall’artista Peter Friedl alla Fondazione Spinola Banna, Poirino (TO). Tra il 2008 ed il 2009 è assegnataria di un atelier alla Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia.

Anna Tuori (Helsinki, 1976) vive e lavora a Helsinki. Ha studiato alla Accademia di Belle Art di Helsinki dal 1997 al 2003 e successivamente frequentato numerosi corsi all’École Nationale Supérieure de Beaux-Arts di Parigi. I lavori di Tuori sono stati esposti in numerose mostre tra cui NO.5 Kunsthall Bergen (Norvegia; 2009); Taidesalonki Husa (Tampere, 2008; Galerie Anhava, Helsinki, 2006); Annorlunda verkligheter (Kungliga Akademien för de fria konsterna, Stoccolma, 2009); Ihmisen jälkiä (Oulu Art Museum, Finlandia, 2009); Värähtelyä (Vääksy, Finlandia; 2009); Klassikoita ja uutta taidetta (Sara Hildén Art Museum, Tampere, Finlandia, 2009); Carnegie art Award (Oslo, Helsinki, Copenhagen, Reykjavik, Stoccolma e Londra, 2007-2009); 3rd Beijing Art Biennial (2008); Mänttä art Festival (Finlandia, 2008); Maan asema / La Position de la Terre (CRAC Alsace, 2008); Kokoelmien kesä (Sara Hildén Art Museum, Tampere, Finlandia, 2008); Ars Fennica: Finnish Art Now, Scandinavia House (New York, 2008); Ars Fennica, Finnish Embassy, (Washington DC, 2007); Zoo (Galerie Anhava , Helsinki, 2007). Nell’estate del 2012 le opere di Anna Tuori sono state esposte alla Russian Academy of Arts all’interno di una mostra coordinata dall’Istituto di Cultura Finlandese. Durante i mesi di settembre e ottobre 2012 i suoi lavori sono stati esposti alla Galerie Suzanne Tarasieve di Parigi. Nel 2011 Anna Tuori è stata nominata Finnish Young Artist of the Year; precedentemente era stata nominata sia per l’Ars Fennica Award che per il Carnegie Art Award. I lavori di Anna Tuori’ sono stati acquisiti da collezioni di Tampere, Hämeenlinna e dal Turku Art Museum così come il Kiasma Museum of Contemporary Art e l’Amos Anderson Art Museum di Helsinki. annatuori.blogspot.it

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