La retrospettiva dedicata ad Alighiero Boetti (1940 - 1994) è la più grande che sia mai stata realizzata in Spagna e in assoluto anche la più grande riservata all’artista torinese dalla sua scomparsa a oggi. Circa 100 opere compongono la mostra, la quale coprirà tutta la sua parabola artistica, dal 1966 fino alla prematura morte, avvenuta nel 1994. Dopo un lungo periodo di studio e documentazione, i curatori, con l'appoggio dell'Archivio e della Fondazione Alighiero Boetti, hanno realizzato un'accurata selezione, prestando particolare attenzione nel rappresentare l'artista come una delle figure più affascinanti e influenti della seconda metà del XX secolo.

La mostra riunirà opere fondamentali della sua carriera artistica provenienti da numerose collezioni internazionali, alcune delle quali verranno mostrate al pubblico per la prima volta. Un posto di rilievo avrà una selezione dalla serie Mappa (1971 – 1994), la più conosciuta fra quelle  realizzate dall'artista. Si tratta di un insieme di mappe mundi di grande formato, tessute come fossero arazzi e realizzate con la collaborazione di artigiani provenienti da Afghanistan e Pakistan. Sarà inoltre possibile vedere la sua Lampada Annuale (1966), una lampadina sistemata in una cassa di legno che  si accende a casaccio per soli 11 secondi ogni anno, opera tra le più rappresentative della sua produzione povera. Altre opere presenti in mostra sono: Ordine e Disordine (1973), una serie di arazzi di lettere colorate che l'artista affidava a ricamatrici afghane e pakistane per decidere la loro composizione finale.

Con la mostra si cerca di far risaltare la capacità di Alighiero Boetti di trasformare qualsiasi materia prima in un'opera d'arte e la complessità concettuale, visiva ed estetica, sempre presente nella produzione di questo artista. Si evidenzierà, inoltre, la sua volontà di far risaltare il lavoro collettivo rispetto a quello del singolo.

Si è soliti etichettare Alighiero Boetti come un artista concettuale membro del movimento dell’Arte Povera. Tuttavia, negli anni ’70 Boetti provò sempre a svincolarsi da quest'ultimo. Lui stesso era inoltre restio a lasciarsi classificare, sebbene sia diventato un referente originale per tutta la generazione di artisti italiani e internazionali contemporanei. Lavorò con un'ampia gamma di strumenti, tecniche e materiali: carta, plexiglass, gesso, compensato, e altro ancora. Per lui non costituivano esclusivamente il mezzo, piuttosto il fine essi stessi, attraverso lo sfruttamento e la valorizzazione delle loro caratteristiche intrinseche. L'opera di questo artista è stata influenzata dai suoi profondi interessi teorici (filosofia, chimica, esoterismo), e dalle molte esperienze di viaggio.

La mostra verrà completata da un catalogo in inglese e spagnolo, pubblicato dalle tre istituzioni coinvolte in questo progetto. Conterrà più di 140 immagini, i saggi dei curatori Lynne Cooke, Mark Godfrey e Christian Rattemeyer, oltre a testi di altri autori come Claire Gilman o Jason Smith.

Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía

Sede Central - Edificio Sabatini

Plaza Santa Isabel 52, 28012 Madrid

Orari: mer-lun 10-21, dom 10-14:30, martedì chiuso