Il lavoro di Andra Ursuta, profondamente influenzato dalla cultura e dalla storia del suo paese d’origine, rielabora in maniera complessa l’identità balcanica combinando riferimenti al folklore tradizionale con un'indagine sull’identità femminile.

Attraverso l’utilizzo di una vasta gamma di materiali – da quelli organici come le uova a quelli artificiali come la resina o altri più tradizionali come il marmo e la pietra – l’artista ha esplorato una grande varietà di tecniche, con una predilezione per la scultura dovuta al suo immediato confronto con il corpo, elemento che ricorre in modo quasi ossessivo all’interno della sua produzione. Anche quando la figura umana non è presente, c'è una persistenza del corpo nel lavoro di Ursuta che si traduce in sculture irriverenti, provocatorie e talvolta violente, cariche di un simbolismo oscuro e humour nero.

Il progetto ideato per Peep-Hole consiste in una riflessione sul potere e i simboli che ne incarnano l’immagine.

A dominare lo spazio espositivo sono due grandi sculture, Soft Power 1 e 2 (2013), che a un primo sguardo appaiono come masse spiegazzate di tessuto colorato, ma si rivelano poi essere due pugni in scala monumentale, che prendono forma progressivamente sotto gli occhi dello spettatore attraverso un lento processo di gonfiamento ad aria.

All’ingrandimento di un pugno fa da contrappunto la riduzione in scala di un edificio bellico, altro simbolo dell'ideologia. A Worm's Dream Home 2, 3 e 4 (2013), sono repliche in miniatura di un bunker di guerra tedesco situato sulle coste della Normandia. Ursuta utilizza il cemento, lo stesso materiale impiegato nella costruzione di questi edifici, colato però in uno stampo morbido che ne altera completamente le sembianze originarie: le pareti si afflosciano e si deformano e la struttura sembra collassare su se stessa. A completare questa sarcastica trasfigurazione dei simboli del potere è Broken Obelisk (2013), una grottesca caricatura di uno dei più antichi monumenti celebrativi, l’obelisco appunto. La peculiare forma monolitica di questo elemento architettonico è inevitabilmente compromessa dal fatto di essere spezzata per adattarsi alla forma di una sedia, sulla quale l’obelisco sta seduto come fosse una persona.

Ogni opera in mostra è dunque una caricatura vagamente malinconica che rivisita il potere svuotato di diversi monumenti del passato.

Il pugno, simbolo di resistenza e unità, reso nello stile angolare e brutale dell’arte di propaganda comunista, è grottescamente distorto e ridicolizzato nel suo essere ricoperto da un goffo groviglio di coperte all’uncinetto che evocano una dimensione domestica e artigianale. Sembra più un gigantesco guanto da forno che un monumento pubblico, e il fatto che siano due ne mina ulteriormente la monumentalità.

I tre piccoli bunker che ne replicano uno reale costruito dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, sono accartocciati e sgonfi come vecchie palle da spiaggia abbandonate sulla sabbia.

L’obelisco seduto, infine, assume sembianze antropomorfe trasformando l’antico monumento in una figura senile e ripiegata su se stessa che può suggerire i resti fossilizzati di un costume del Ku Klux Klan o di uno strambo pupazzo di neve.

Peep - Hole
Via Stilicone, 10
Milano 20154 Italia
Tel. + 39 02 87067410
info@peep-hole.org
www.peep-hole.org

Orari di apertura
Martedì - Sabato
Dalle 14.30 alle 19.00 o su appuntamento

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