Repetto Projects, presenta dal 14 settembre al 6 ottobre, 23 opere di Andy Warhol: unique screenprints on paper, provenienti da “The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts”, New York. In mostra alcuni suoi temi più noti, Fiori, Campbells, Brillo, Ritratti (Liz, Beuys, Kennedy e Mao) e Autoritratti: opere uniche realizzate con la tecnica serigrafica, dalla fine degli anni Sessanta agli anni Ottanta.

Del veloce e frenetico mondo d’immagini, di personaggi, di notizie, di oggetti, di fatti, di finzioni, di pubblicità che pervade le nostre esistenze – dove il falso si trasforma in vero e il vero in falso, dove l’insignificante diviene importante e ciò che è importante viene relegato nel nulla –, di questo turbine mediatico, nessuno come Warhol, a partire dai primi anni sessanta del secolo scorso, ha saputo darne una testimonianza tanto lucida e coerente, in un percorso artistico insieme umile e sapiente, freddo e appassionato come l’alba.

L’opera grafica di Warhol (Pittsburgh 1928 - New York 1987) assume un’importanza decisiva all’interno della sua produzione a partire dall’inizio degli anni Sessanta, quando l’artista adotta la tecnica serigrafica. Ma in questo modo Warhol diventa anche il più autentico rappresentante della pop art, con scelte che mirano dritto al “cuore” dell’immaginario collettivo. Dal barattolo della Campbell’s Soup, che è parte del vissuto quotidiano di ogni americano, al viso patinato di Liz, l’incarnazione del sogno e dell’ideale femminile del grande pubblico, imposto anch’esso ai media, al pari di ogni altro prodotto commerciale.

È il tema del consumismo il filo che unisce tra loro le immagini proposte da Warhol nei suoi lavori, e l’adozione di una tecnica come la serigrafia, con la sua meccanica serialità da prodotto di massa, scaturisce da una logica e diretta conseguenza dell’assunto di base: il consumismo, infatti, con il suo corollario di assoluta massificazione, è inteso come la perfetta negazione dell’atto creativo dell’artista, che quindi si limita a riprodurre immagini del “déjà-vu”, dei prodotti commerciali di largo consumo e di volti divinizzati dai media, in modo del tutto meccanico e senza alcuna apparente partecipazione personale.

Se i primi lavori degli anni Sessanta sono realizzati con la tecnica della serigrafia su tela, poi, a partire dalla metà del decennio, Warhol passa a realizzare dei “multipli”, sempre uguali a se stessi e diretti a un pubblico più vasto. Ogni foglio, sebbene ripetuto, diventa un’entità autonoma e separata, grazie all’uso di gamme cromatiche diverse, che si trasformano e deformano visi e oggetti caricandoli di valenze emotive differenti.

Nonostante l’introduzione di questa produzione più popolare ed estesa Warhol continua a realizzare “unique prints”, serigrafie realizzate in unico esemplare con varianti di colori fino alla metà degli anni Ottanta. La mostra alla Galleria Repetto ne presenta alcuni esempi famosissimi, come i due Self-portait del 1979, le varianti di Gems del 1979 il ritratto di Mao del 1972 e il ritratto di Joseph Beuys del 1980, Area del 1985.

Repetto Projects
Via Senato, 24
Milano 20121 Italia
Tel. +39 0144 325318
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Orari di apertura
Da lunedì a venerdì
10.00-13.00 e 14,30-18.00
Sabato su appuntamento
Ingresso libero