Narratrice di luce, world artist, interprete di visioni effimere legate a un istante, a un incrocio fra spazio e emozione, fra i rumori della città e la mente di chi la vive, Christina Drakos ha attraversato con il suo terzo occhio oceani tropicali, il blu e l’azzurro con cui il mediterraneo avvolge le isole greche, deserti di rocce e tanta vita di uomini e di donne.

L’occhio di Christina ha attraversato mondi antichi e moderni, il fascino della Grecia antica, Nettuno e Afrodite, l’esotismo dell’India, ha interpretato lo scontro fra paradigmi letterari, fra gli elefanti di Kipling, i profumi delle spezie e il nuovo orgoglio di essere giovani e donne in un’ Asia moderna.

Ha attraversato le luci delle capitali europei e gli immensi spazi di New York, cercando sempre il filo del cuore, narrando il sentimento di un momento, il battito della città, il respiro della gente, la musica di un istante.Le cose che ha realizzato le potete assaggiare sul suo sito, le emozioni che trasmette, le potete vivere oggi, in questa galleria.
L’immaginazione di Christina è una libera riorganizzazione spaziale che conquista nuove prospettive, la narrazione di Christina è un tempo che non finisce, è una linea che trascina nuove, visioni, introspezioni, fatte di case, di persone di cose, di oggetti inanimati e di ricordi animati.

Un alinea che avvolge, unisce e avvicina e come una cerniera apre e chiude nuovi possibili modi di vedere e di vivere.
Questa narrazione di luce è una cerniera che scava fra le righe della quotidianità, dove c’è il battito della fantasia,fra le righe della banalità, dove c’è l’attimo straordinario, in cui un gruppo di ballerine, stampate sul fianco di un bus, sfrecciano nel can can del traffico, fra le righe delle perfette prospettive della skyline più famosa del mondo, dove ci sono scambi di umore fra giochi di ombre e di luci.
Apre i confini di uno stadio del ghiaccio, dove c’è un bianco paradiso d’amore per due ballerini solitari.
Scopre fra i marciapiedi affollati lo sguardo calmo di un orologio muto.

E nella musica di una jazz band da marciapiede, la passione di un uomo che colora di rosso la sua arte e la sua espressione.
New York between the lines appunto fra due linee, la vita che si nasconde e che deve essere rivelata, scoperta dall’occhio affettuoso di una macchina fotografica al femminile, che non è mai aggressiva o violenta, ma è una freccia veloce che coglie un’espressione, un gioco di luci, un incontro casuale fra mondi lontani, prima che siano passati e persi per sempre.
Su quella scena in continuo motion che è New York.

Una motion picture frenetica, ove Christa Drakos riesce a fotografare i suoni, gli umori, gli amori, il tempo del cuore, il ritmo interiore.
C’è chi apre il computer per scrivere o sentire il battito del proprio cuore, c’è il ritmo della musica, i battiti del jazz, e spesso musica o voci aprono altri ascolti, altre cerniere fra mondi incontaminati che vivono dentro le persone, e fra questi si creano nuove situazioni, ma sempre fra le righe, fra le righe della città, fra le pieghe della quotidianità.

New York fra due righe di poesia.
Una linea sembra inseguire i profili di uomini e di donne, gli oggetti con cui compongono la propria immagine, o scompongono la propria appartenenza.

Sono essi stessi i punti visivi di una città che muta in un caleidoscopio, ma nella tessitura spaziale c’è sempre posto per il virtuale, per l’effimero e il surreale ( il gioco dei colori del parco per bambini).
Una linea che illumina le emozioni, che da voce a sensazioni, che scopre i raggi di una bici, il sellino colorato che sembra in attesa, le lancette di un vecchio orologio che sembra un occhio vigile.

Vernissage:
Sabato 17 Marzo, ore 18.00

Orari:
mercoledì al sabato dalle 10.30 alle 19.00
martedì e domenica dalle 15.00 alle 19.00

Galleria Wikiarte
Via San Felice, 18
Bologna 40100 Italia
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