Crossover è un esperimento: per la sua quinta collettiva, Garage Bonci scavalca i tracciati di genere – pittura, scultura, fotografia - per affrontare lo spazio al di là degli incasellamenti.

Lo fa grazie a otto artisti – Horst Beyer, Sandro del Pistoia, Patricia Glauser, Giovanni Lamberti-Le Rond, Laura Piacquadio, Studio Radar, Annalisa Venturini, Tatiana Villani - in mostra fino all’8 settembre nell’ex officina di piazza della Repubblica, a Pietrasanta. Focus sulle installazioni, aperto però a un discorso multimediale attraverso più canali visivi ed espressivi: un rapporto tra materie e materiali che cerca un dialogo metaforico, ma anche fisico, col visitatore.

L’identità di ogni artista si gioca quindi su più piani.

Per Sandro del Pistoia si tratta di moduli e proporzioni in bilico tra scultura ed architettura, mentre per Annalisa Venturini il gioco sta nella mimesi dell’iperrealismo, e nella nostra reazione alla viva_cità delle sue sculture.

Dalla tela alla sua tridimensionalità è il percorso comune di Giovanni Lamberti - Le Rond e Patricia Glauser: lui parla astratto, con un linguaggio chimico fatto di piombo e acrilico, pellicola e quarzo a servizio di dipinti “scolpiti”, da piatti a cubo; lei parla sociale, con un linguaggio che è sì poetico – bianco, etereo, leggero - ma denuncia lo stato della donna oggi con sculture insieme forti e fragili, plasmate col gesso e con la tela.

Indagano lo spazio anche i lavori di Horst Beyer – fili, cavi elettrici e una fitta rete di intrecci a rendere materico il dipinto - e le installazioni di Laura Piacquadio, orchestrate da metri di tessuto che avvolgono di tensione teatrale muri e pavimenti invitando lo spettatore all’interazione con l’opera stessa.

Sia Tatiana Villani che lo Studio Radar fanno della multidisciplinarietà il loro credo: interesse per i mille volti del contemporaneo, e per il valore politico dell’arte stessa, sono fondamento di Logos, il progetto inedito di Villani; la relazione tra scarto industriale e pietra grezza, e tra pittura e scultura, la strada di Bacci, Ferrari e Camozzi, anime di Studio Radar.

Crossover - Incroci tra Genere e Materia, indaga quindi la spazialità nel suo complesso: l’uso che ne fa l’artista con le sue opere, e quello che ne fa il visitatore chiamato a una fruizione sì ottica, ma anche tattile e fisica.

Quel che resta del suo lavoro (è anche programmatore informatico) Horst Beyer lo intreccia, letteralmente, nel suo statement espressivo. Storico dell’arte, tedesco di Monaco ma fiorentino dagli anni Novanta, le opere di Beyer sono percorsi materici nei quali i colori si fanno sostanza insieme a fili e cavi elettrici in un fitto intersecarsi che, di fatto, è rilievo e dipinto plastico.

Le strutture di Sandro del Pistoia contemporaneamente contengono e sono contenitore dello spazio su cui intervengono. Diplomato all’Accademia di Carrara, oggi in diverse collezioni private (tra le altre Fendi, Pijnenburg), del Pistoia attraverso i suoi moduli si incastra nella realtà fisica, al chiuso o all’aperto che sia, integrandosi ma senza fondersi del tutto con essa, ribadendo una propria identità di opera d’arte e d’architettura.

Patricia Glauser, colombiana di nascita, toscana d’adozione, all’installazione è arrivata nella maniera più naturale possibile: scomponendo la tela nei suoi elementi primari per farne espressione tridimensionale. La fibra, leggera e assolutamente bianca, prende solidamente corpo per poi descriverlo, il corpo femminile, come una scultura invertebrata, mentre il telaio, da strumento, si fa personaggio, partecipando alla narrazione. Il complesso è ora espressione estetica, ora denuncia sociale.

Giovanni Lamberti-Le Rond oltrepassa il limite del quadro senza per questo arrivare all’installazione e alla scultura. I suoi lavori sono un ibrido, una pittura tridimensionale in cui giocano un ruolo da protagonisti i materiali, audaci e insoliti.

Ferro, acciaio, quarzo, latta, radiatori riciclati e pellicole fotografiche per composizioni astratte e armoniche insieme.

Laura Piacquadio mette al servizio della sua poetica un’esperienza consolidata nella scenografia teatrale e nell’interior design. Installazioni in bilico tra arredo e arte sono il suo segno distintivo, la reinterpretazione di oggetti in disuso e materiali di scarto (legno, cartone, tessuti) il suo metodo per creare opere estremamente femminili.

Studio Radar, ovvero Andrea Ferrari (pittore), Paolo Bacci (scultore) e Andrea Camozzi (fotografo), insieme dal gennaio 2013 per dare una risposta multimediale alle necessità espressive del nostro tempo. Con base a Massa negli spazi riqualificati di una fabbrica abbandonata, lo Studio Radar è vivace punto di scambio ed incontro per la comunità artistica, e non solo, apuo-versiliese.

Annalisa Venturini percorre la strada dell’iperrealismo per descrivere ed interpretare la figura umana al di là dell’estetica. I suoi personaggi dalla pelle di cernit si muovono sul filo della perfezione tecnica (iperrealista, appunto), superando però i canoni di una bellezza standard. Anzi, proprio come nella realtà che imitano, nulla viene nascosto: nascita, crescita e morte, le sue opere tutto rivelano.

Tatiana Villani nasce in Lombardia, cresce in Puglia, vive e lavora in Toscana: a un côté geografico così vario fa corrispondere un approccio all’arte decisamente multidisciplinare. Diplomata all’Accademia di Firenze, prima pittrice, poi artista visiva a tutto tondo con frequenti incursioni nell’installativo, nell’arte relazionale e nel teatro.

Garage Bonci
Piazza della Repubblica, 3
Pietrasanta (LU) 55045 Italia
Tel. +39 331 7671163

Orari di apertura
Venerdì - Domenica
Dalle 18.00 alle 23.00