"Viviamo in un'epoca di transizione in cui si delinea un nuovo tessuto sociale, nuove comunicazioni e nuovi modi di considerare e rapportarsi al mondo circostante. Contaminazione, ibridismo e mutazione. Stadio embrionale. 

Si assiste a quel processo per cui una combinazione di elementi appartenenti a sistemi diversi, una volta estrapolati dal contesto e mescolati, generano un organismo o un prodotto, nuovi. A metà degli anni novanta, per esempio, la scrittura pulp contemporanea della generazione dei cosiddetti autori "cannibali", per via dell'efferatezza e dell'iperrealismo delle storie, si districavano tra grottesco, violenza estrema, enigma e magia. L’artista in questione ne è oltremodo influenzato: Dean Dempsey, americano classe 1986. La sua fotografia, narrazione parallela tra riferimenti storici e visioni future, è caratterizzata da una spiccata sensibilità nei confronti di tematiche legate alla famiglia e alla società. Personaggi immaginari e scene teatrali per mettere in discussione la questione nucleare, i generi sessuali e il corpo politico. Paura collettiva, desiderio e fantasia. Il tutto, con un innegabile sense of humor.

A tal proposito, e anche riprendendo il concetto di passato, Dean reinterpreta fotograficamente il celebre quadro del pittore Jacques-Louis David “Morte di Marat” (1793) chiamando la sua opera “Berries” (2011), della serie “Artifice“. Il braccio di Marat e quello di Dempsey non sono altro che la ripresa quasi letterale del braccio del Cristo nella “Deposizione” di Caravaggio (1602-1604). Le sue serie “Phantom Father” e successivamente “Union Pacific” riprendono questo tema ma sulla base di un’esperienza personale, in cui il padre di Dean, a causa di un incidente ferroviario, ha perso il suo braccio destro e la sua gamba. La mutilazione, elemento piuttosto ricorrente nelle opere di Dempsey, segna, pertanto, il passo finale di distacco dalla "vecchia" vita a una nuova esistenza e, certamente, una volontà inossidabile di voler curare le ferite causateci dal passato e dai tempi “ibridi” che corrono. Coscienza plurale." (Domenico de Chirico)

Dean Dempsey 
Dean Dempsey è nato a Tucson (AZ) nel 1986. Vive e lavora a New York, NY. Dean Dempsey ha conseguito il BFA presso il San Francisco Art Institute nel 2009. Le sue fotografie sono state esposte in sedi nazionali ed internazionali in Nord America, Europa e Asia, tra cui il Crocker Museum of Art, Aperture Gallery, Light Work e ArtPadSF. Dean è stato nominato per il premio di SECA SFMoMA ed è stato segnalato per una cover story del San Francisco Bay Guardian nel 2010, ed è stato più recentemente incluso in Art in America per il 2011 "Guida annuale alle gallerie, musei e artisti".

Egli è attualmente in una mostra collettiva itinerante al Aljira Center for Contemporary Art. Egli è ha in programma una mostra personale a maggio a Milano, alla mc2gallery ed è stato recentemente selezionato per la retrospettiva "Next Generation: Young American Photography" alla Pasinger Fabrik & Haus Amerika a Monaco di Baviera, in Germania. Dean Dempsey attualmente vive e lavora a New York.

Mc2 Gallery
Viale Col di Lana 8
4°cortile, Milano
Tel. +39 0287280910
mc2gallery@gmail.com
www.mc2gallery.it

Orario apertura
Da Martedì a Venerdì
11-13 16 -19