Martedi 3 dicembre inaugura a Milano Eckstein Eckstein, la mostra di Alberto de Braud, Riccardo Gusmaroli, Julia Krahn, Claudio Onorato, Paola Pezzi, Alfredo Rapetti Mogol, Ricciarda Belgiojoso & Tonylight.

Otto artisti, uno spazio post-industriale abbandonato, un racconto corale e spontaneo. Confrontarsi e scegliersi liberamente irrompendo in uno spazio insolito, distante dai circuiti espositivi ufficiali. La sfida è il dialogo singolare: non la ricerca di un tema, ma un’interazione di sensibilità solo apparentemente anarchica. Nelle stanze dell’hangar, sei lavori visuali e una performance musicale compongono una mostra eterogenea: Eckstein Eckstein (dal ritornello in tedesco di chi gioca a nascondino) è un invito, valido anche per lo spettatore, a tracciare percorsi inediti.

Anche gli eroi si stancano di Alberto de Braud, scultura monumentale concepita per esterni, si rigenera in un ambiente circoscritto, scortata da lavori che si interrogano altrettanto sull’umana fragilità. La curiosa installazione delle uova sulle colonne è il segno impresso all’hangar da Riccardo Gusmaroli, 50 anni appena compiuti, famoso per le opere monocrome a vortici concentrici di barchette o aeroplanini in carta. Con Tre Croci, tre travi rosse, di cui una ricoperta di foglie d’oro e alcune fotoceramiche della serie Malinconia la fotografa tedesca Julia Krahn s’interroga sulla permeabilità dello sguardo tra artista e spettatore.

Storie appese a un filo quelle di Claudio Onorato: classe ’67, nei suoi lavori ritagliati con le forbici e il taglierino il reale si fonde col fantastico. Con materiali poveri, un semplice foglio di carta nero, crea veri e propri quadri "parlanti", che raccontano, attraverso un'apparente leggerezza formale, gli aspetti più problematici del mondo d’oggi. Le sue opere sono spesso ispirate alla vita quotidiana o a fatti di cronaca (Storia del signor B. che muorì a causa di una I). L’installazione luminosa di Paola Pezzi dal titolo Frecciarossa rafforza l’idea di movimento e traiettoria, sia nella singola lampadina, sia nell’insieme del lavoro.

Tra pittura e scrittura l’intervento di Alfredo Rapetti Mogol, due gigantesche pagine di scrittura, dai segni lievi, appese a una parete; mentre il duo Riccilight propone un omaggio a Carlo Gesualdo da Venosa, uno dei più grandi polifonisti di tutti i tempi di cui quest'anno ricorrono i 400 anni dalla morte, con una lettura in chiave elettronica di alcuni suoi madrigali, passati alla storia per la loro modernità: il concerto si terrà alle ore 20 del 3 dicembre per l'inaugurazione della mostra. Per l’occasione è stata prodotta una cartella in ventuno esemplari in cui ciascun artista ha creato un’opera specifica firmata e numerata con un testo di Oliviero Ponte di Pino.

Testo di Susanna Tanzi

Eckstein Eckstein
Hangar
Via Orobia 15 
Milano
Dal 4 al 20 dicembre 2013 (su appuntamento: 333 4596489 - 340 7160809)
Inaugurazione 3 dicembre dalle 19 alle 24