“I poeti lavorano di notte / quando il tempo non urge su di loro, quando tace il rumore della folla / e termina il linciaggio delle ore”.

Sono versi di una poesia di Alda Merini, da cui è liberamente tratto il titolo della prima mostra di Ernesto Di Franco che apre mercoledì 19 Giugno alle 19 in via Giulia di Barolo 13. Inaugurazione che segna il primo capitolo di una serie che porterà lo stesso nome e con cui una volta l'anno Van Der proporrà i lavori di un artista estraneo a ogni tipo di formazione accademica. Insomma, di un autodidatta. Di chi cioè fa arte senza la pretesa o il sogno di essere chiamato artista, che si esprime per necessità e lo fa nel buio quando gli affanni della giornata sono finiti e all'esterno regna la quiete.

Ernesto Di Franco è uno di loro. Durante il giorno ha il suo lavoro, durante il tempo libero coltiva la sua passione.

Disegna, modella, scolpisce. Non l'ha imparato al liceo o in accademia, non ha seguito corsi, semplicemente lo fa.

Come nella poesia di Alda Merini, anche la sua prima mostra ruota attorno al dualismo rumore-silenzio. Da una parte il tempo della vita sociale e lavorativa, la frenesia e i doveri quotidiani, dall'altra quello dell'introspezione creativa, la calma e la libertà di essere e fare.

In mostra questo contrasto è dato da un insieme di sculture “parlanti” e una serie di disegni “muti”. La parte scultorea, formata da decine di testine modellate in argilla e altri materiali, è legata a un'installazione sonora.

Ogni viso è diverso per tratti somatici, colore della pelle, espressione. E la loro provenienza, oltre che da particolari caratteristici di diversi paesi e culture, è intuibile dal brusio di lingue che fa da sottofondo. É una Babele di suoni, una cacofonia di parole al vento, dove perň capita di cogliere qualcosa di interessante. Non tutto quindi si disperde nel vociare globale.

Restano invece nel silenzio i disegni. Sono volti e corpi realizzati con smalti e pastelli a olio. Ritratti sfuggenti mai del tutto definiti, cui è stata data vita con tratto impulsivo, spontaneo, veloce. Qui non ci sono indizi di provenienza. Le figure sembrano di passaggio, appaiono, ma allo stesso tempo stanno svanendo senza una parola. Il gioco tra questi due estremi è trovare il giusto equilibrio. Saper scoprire stimoli e parole interessanti tanto nella confusione della folla, quanto in una solitudine che non dev'essere sinonimo di isolamento.

Ernesto Di Franco (Torino, 1969) gestisce la MDF impianti. Questa è la sua prima mostra.

Van Der Gallery
Via Giulia di Barolo, 13/c
Torino 10124 Italia
Tel. +39 011 6983283
Cell. +39 333 5205386
vandergallery@hotmail.com
www.vandergallery.com

Orari di apertura
Martedi – Sabato
Dalle 15.30 alle 19.30