In occasione di Arte Fiera Bologna 2014, presso la Galleria d’Arte Tedofra, Via Belle Arti 50 Bologna, verrà allestita la mostra "FrustraSenzAzioni" , da sabato 18 gennaio 2014 al 30 gennaio 2014, artisti Fablò ( Fabio Tumminello, Milano 1977) e Vinzela (Vincenzo Colella, Benevento 1977). Durante Art City / Art White Night si terrà la performance degli artisti "Audience", apertura straordinaria sabato 25 gennaio ore 15.00 - 23.30 - domenica 26 gennaio ore 10.30- 13.30 / 15.00- 19.15.

Il lavoro, L’Opera, di Fablò - Vinzela, ci prende per mano e ci guida, attraverso emozioni, sensazioni, nella realtà, un autoritratto delle nostre vite.

La mostra, un collezione di principi, forse complessi ma, che diventano chiari e distinti proprio nel momento in cui lo sguardo, sia esso distratto o viceversa attento, scrupoloso, dello spettatore riesce a ridurli in forme elementari,”… dividere la difficoltà dell’opera sottoposta al suo esame, in altrettante parti, più piccole, fino al punto necessario a meglio comprenderla..(Descartes).

Frustra Senza Azioni, rumore senza suono o linguaggio senza parole.

La volontà di Fablò-Vinzela è quella di rappresentare il sentire quotidiano di ogni essere vivente.

Il dolore e con esso l’incapacità di poter reagire allo stato di cose, ma allo stesso tempo la forza che, è insita nelle nostre emozioni, proprio quella che ci dà lo spunto per una reazione, che ci porta a creare.

L’operare, l’agire, il movimento, il pensiero è questo il significato dell’Azione per Fablò.Vinzela, la Frusta”Frustrazioni” il colpo dato allo spettatore per stimolare la mente affinchè sia essa stessa a plasmare l’opera d’arte che in quell’istante stà osservando, così come un Giocatore e il suo Gioco “ un colpo di dadi non abolirà mai il caso”Dostoevski"

Il progetto artistico è, dunque, “l’autobiografia” di Fablò e di Vinzela, sono gli stessi artisti che sottolineano come il progetto sia “ il racconto della propria esistenza,la presa di coscienza di se stessi che, li fa diventare protagonisti delle proprie opere, ed è proprio questo rapporto tra artista ed opera che viene percepito dallo spettatore come veritiero, reale”.

Continuano, “la tecnica usata, la scelta e l’uso di un materiale per la realizzazione di un’opera è una continua sfida: ricerca di un elemento materico con proprie qualità, duttilità, pregi e difetti e, quello che l’artista vuole realizzare, il suo progetto”.

La scelta, per quanto possa essere lasciata al caso, o meglio alla sensibilità dell’artista che incontra l’elemento del caso, soggiace ad un duplice ordine di fattori: il materiale e le regole dell’Arte.

L’enfasi di tali affermazioni sta nel riuscire a vedere oltre, guardare con gli occhi di chi stà creando l’opera.

L’incontro di Fablò-Vinzela con la matericità degli elementi è data dalla ricerca delle regole artistiche intrinseche nello stesso oggetto ricercato; ed è così che un pezzo di ferro , di legno, di carta, ognuno con le proprie cromie viene modellato in due momenti , nella sua ricerca e nella sua posa, “ l’elemento che meglio rappresenta l’artista, il farlo proprio e attraverso lo stesso cercare di trasmettere il proprio sapere e il proprie sentire è cosa non dissimile che intingere un pennello in un colore, miscelarlo con un altro affinchè dia una cromia piuttosto che un’altra”.

FrustraSenzAzioni è un saggio di ricerca, non è una mostra di semplici opere.

E’ la sintesi delle conoscenze artistiche individuali di Fablò- Vinzela che, hanno spersonificato l’elemento e l’hanno reso vivo, pieno delle loro emozioni così che ognuno possa percepire le infinitesime parti nelle quali si può scomporre la Regola di fare arte.

Le opere ci mostrano come l’incessante studio per trovare, modellare quella che è l’idea, per quanto possa soggiacere a dei principi ha sii delle regole, siano esse pittoriche, ombre-luci, siano esse scultore o fotografiche ma, è lo spettatore che, attraverso la propria sensibilità, riesce a percepire il sentire creativo di Fablò-Vinzela che, non resta confinato nel semplice linguaggio specialistico di pochi eletti, ma diventa comprensibile, o meglio diventa la risposta ad uno stimolo.

Fabio Tumminello (Milano 14 giugno 1977) vive e lavora tra Milano, Firenze e Napoli. Da molti anni si dedica alla fotografia trasportando in essa tutta la sua esperienza d’artista. La sua passione per la pittura nasce in età giovanile: inizia la sua attività creativa collaborando con la bottega di G. Riva, come restauratore e decoratore. La sua esperienza artistica sfocia nell’arte fotografica, realizza, in collaborazione con commercianti e gallerie d'arte, cataloghi per opere di grandi artisti quali Manzoni, Dadamaino, Ceretti. E’ a Sorrento (Na) che i suoi scatti, frutto dell’esperienza dei suoi viaggi, uniti alla bellezza del territorio, lo portano ad esporre una personale “ L’incanto di un attimo”.

I suoi scatti permettono di fermare l’incanto di un dettaglio o al contrario il moto del tempo , sfuocando la realtà fino a catturare un sogno, ma è la magia della luce che sfoca o definisce la realtà delle nostre vite, non a caso il titolo della mostra. Nelle opere realizzate si può leggere ciò che la Luce scrive, Vilèm Flusser dice “ quella del fotografo è una libertà programmata in quanto egli può volere liberamente solo ciò che l'apparecchio è in grado di realizzare, l'inganno continua nella scelta dell'oggetto da fotografare: in realtà si possono fotografare solo "stati di cose" a cui applicare, di volta in volta, valori estetici o prospettici o concetti artistici: in sostanza, ogni foto può essere solo l'immagine dei concetti contenuti nel programma dell'apparecchio fotografico. Il mondo è solo uno spunto. “Confondiamo il loro significato con ciò che raffigurano in superficie, considerandole finestre sul mondo e non rappresentazioni di esso. E così criticare l'immagine non è critica all'atto creativo che l'ha generata ma al mondo che rappresenta” (V. Flusser, Per una filosofia della fotografia, Mondadori 2006).

L’intento dell’ artista è stato quello di dare un senso, il tatto, alle emozioni di un meraviglioso sogno che spesso è solo pizzicato. Milano, città natale, dà il Patrocinio ed espone le sue opere presso il Teatro “ Dal Verme” (Mi) , nell'ambito dello spettacolo teatrale "Viaggio verso la Primavera d'Italia". Alla Fabbrica Del Vapore (Mi), l'istallazione fotografica inerente alla performance " la spada gentile " , regia A. Cavalleri, gruppo Elicoides.

Nel 2012 la Città di Montesarchio (Bn) patrocina la sua personale : “L’ Anima della Luce”, frutto di uno studio sulla tecnica fotografica posa B(bulb) rielaborata con l’uso della digitale. Una continua ricerca dell’ Etere della fotografia: “ La luce è l’elemento che mi sussurra quando gli occhi devono catturare la sua anima, quasi a volerne carpire l’essenza per mostrarmi l’idea del suo essere”. Nella città d’arte di Alatri (Fr), la sua creatività si fonde con quella di Vinzela (Vincenzo Colella), pittore beneventano, portando così ad una personale, “Vuoti e Pieni”e, alla creazione dell’Atelier Artistico Fablò-Vinzezo

Vincenzo Colella artista Sannita (Benevento 24 Marzo 1977) vive e lavora tra Benevento, Napoli, Firenze e Milano. Sin dalla tenera età, dimostra una grande passione per il disegno e la pittura, che approfondisce da autodidatta. In seguito insegna, presso "atelier d'arte" corsi per il disegno e la pittura e collabora, alla realizzazione di diverse sculture , istallazioni con noti artisti sanniti. Nel 2008 tiene la sua prima mostra personale nel (ex convento delle clarisse) in Montesarchio(BN), dal titolo "Orfani di Tutto" e, nello stesso anno, apre una propria bottega d'arte dove insegna il disegno e la pittura dal 2008/10. Molti sono i periodi di passaggio stilistici che affronta, dal figurativo, caratterizzato da figure smembrate fino a linee di intersezione semplici tra reale ed immaginario quotidiano. La sua capacità compositiva si basa su una talentuosa attitudine sintetica. Il figurativo forte ed essenziale dove i protagonisti, diventano portavoce di una lirica pittorica robusta. La sua pittura ricorda che anche l'immagine classica appartiene al divenire.

Nel 2010 espone presso il museo "Rocca de Rettori" di Benevento con una suggestiva mostra personale dal titolo "Ghenomenos" e nello stesso anno in varie collettive e diverse gallerie d'arte italiane ed estere Roma,Venezia, Basilea e Milano mostra collettiva "Una ventata d'arte " galleria the New Ars Italica (Gino Sironi, Bruno Greco, Alberto Fornai).  Nel 2012 in collaborazione allo studio "Archiattak", tiene una particolare mostra personale all'interno dello "spazioorrù", un capannone dismesso, una grande superficie, recuperata in economia. Tema della mostra l'emarginazione in tutte le sue forme. Lo spunto poetico della mostra esprime persone emarginate, fallite, dei quali ci si dimentica o si vuol far finta che non esistano.

Durante la mostra, nello stesso capannone, in una stanza, viene effettuata la proiezione di una scena del film "Nostalghia" del regista Andrej TarcovskiJ, la pellicola, a come protagonista un uomo divenuto"folle" che segrega la sua famiglia per otto mesi in casa, sostenendo che il mondo è sull' orlo di una catastrofe, l' uomo fà un discorso a Roma in "Piazza del Campidoglio.

Monologo che in modo continuo viene proiettato nel mese in mostra e che si conclude con la performance "Combustione", nella quale Vinzela brucia le sue tele. Dall'evento, il regista Michele Salvezza, ne trae un bellissimo cortometraggio. Nel 2013 la sua creatività si fonde con quella di Fablò (Fabio Tumminiello), artista milanese, portando così ad una personale dal titolo " Vuoti e Pieni" , nella suggestiva città di Alatri (Fr) e, alla creazione dell'atelier artistico Fablò Vinzela.

Galleria Tedofra
Via Belle Arti, 50
Bologna 40126 Italia
Tel. +39 334 7266681
info@galleriatedofra.it
www.galleriatedofra.it

Orari di apertura
Lunedi - Sabato
Dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 18.15