Negli spazi espositivi della Galleria d’Arte Contini di Venezia, San Marco 2288, saranno esposti disegni, progetti e installazioni di “Mariverticali”,già esposti nel Padiglione Venezia della 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia del 2011, e i progetti “Llaut Light” esposti sempre nel 2011 alla Llotja di Palma di Mallorca.

Per l’occasione l’artista ha realizzato tre “digital boat” video-sculture inedite che saranno presentate nella mostra.

I “Mariverticali”
“Dodici gigantesche imbarcazioni di acciaio nero
emergono verticali dall’oscurità ed invadono
l’intero spazio che le accoglie.
Dodici mari del mondo racchiusi ognuno nella propria
chiglia scura, si agitano fragorosamente ai nostri piedi.
Dodici sonori evocativi di risacche ed onde lontane si
mescolano e si intersecano nella diafana spazialità
dell’ambiente circostante.
Un grandioso ed emozionante concerto d’acqua vive
in perenne movimento ed in continua fluida mutazione.
L’antico artigianato sapiente dell’uomo e la più
avanzata tecnologia finalmente convivono in una
perfetta simbiosi tra passato e futuro.
L’energia dell’acqua, come tema dominante e
trainante che bagna, lava e purifica tutte le
secche del nostro inevitabile quotidiano.
Tutto è dunque pronto per salpare su queste
nuove elettroniche arche di Noè innalzate
al cielo per noi: increduli e stupefatti
Aborigeni-digitali del nostro tempo”
                                                                                                        Fabrizio Plessi


“Llaut Light”

“Un ovile di pietra a secco. Penombra.
La piccola e fioca lampada che illumina
qualcosa nel fondo. Ed ecco piano piano
emergere una chiglia coperta dalla polvere e dal fango.
Il colore rosso di un tempo perduto per sempre
Per diventare una specie di ruggine bruciata
Dagli anni. Atmosfera da scavo archeologico
Momento irripetibile. Il tempo, ancora una volta, mantiene l’energia primitiva
Della scoperta. Un’emozione che si può provare
Nella valle dei Re, a Pompei o ad Ercolano.
Una cosa creata per il mare nascosta lontano
Dal mare. Intreccio di percorsi e filo
d’Arianna sgualcito dalla polvere.
La barca diventa architettura. L’architettura
Diventa rovina. La rovina ridiventa una barca.
L’arte, per le sue misteriose ed imprevedibili
Strade è anche questo: salvare una memoria
Storica altrimenti abbandonata e dimenticata
Sotto una coltre di indifferenza e di ignoranza.
I cento e cento llaut di vetroresina a di plastica, bianchi a splendenti nella loro
Falsa allegria solare non saranno mai
Neanche l’ombra di uno sporco e nudo llaut accovacciato nella penombra
Di un ovile di pietra a secco.
                                                                                                         Fabrizio Plessi 

Fabrizio Plessi nasce nel 1940 a Reggio Emilia. Compie i suoi studi al Liceo Artistico e all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, dove in seguito sarà titolare della cattedra di pittura.Dal 1968 inizia ad appassionarsi al tema dell’acqua, che diventerà punto cardine del suo lavoro, sottoforma di installazioni, films, videotapes e performances.Nel 1970 le sue opere vengono esposte al Padiglione sperimentale della Biennale di Venezia e a quella successiva del 1972.Da qui comincia ad esporre in diverse gallerie e musei europei, tra i quali la Städtische Galerie di Monaco, l’Internationaal Cultureel Centrum di Anversa e il Palais des Beaux Arts di Bruxelles.

Negli anni Ottanta comincia a sperimentare il mezzo video, focalizzando la propria ricerca sul rapporto illusionistico fra rappresentazione e realtà dell’ elemento liquido, amplificato nelle estreme possibilità tecnologiche della riproduzione meccanica ed elettronica.Nel 1985 Plessi presenta la sua prima grande antologica in Italia, (la prima mostra di videoinstallazioni ambientali in Italia), alla Rotonda della Besana di Milano.L’anno successivo rappresenta l’Italia alla XLII Biennale di Venezia e crea per l’occasione una delle sue opere più significative:Bronx.

A partire dal 1987, anno in cui presenta a Kassel la monumentale installazione Roma acquisisce notorietà artistica a livello internazionale e da qui in poi inizierà ad esporre nei più prestigiosi spazi espositivi del mondo, tra i quali il Museo Español de Arte Contemporanéo, il Kuntsterverein di Colonia, la Biennale di Nagoya (Giappone), la Fundaciò Juan Mirò di Barcellona, il Kunsthistorische Museum di Vienna, lo spazio Sony a Berlino per citarne solo alcuni.Negli ultimi anni la sua ricerca artistica lo ha avvicinato molto a Venezia, città dove l’acqua, punto centrale della sua ricerca artistica, riveste un ruolo preponderante.

Nel 2003 realizza un’installazione chiamata Digital Fall per la Collezione Peggy Guggenheim, una delle sculture tecnologicamente più avanzate al mondo, dotata di un impianto costante di climatizzazione e di uno schermo ultra piatto a Led luminosi e display Fulcolor. Infine, nel 2005 crea una nuova versione di Mare Verticale, esposto all’entrata dei Giardini della Biennale, una stele che emerge dall’acqua della laguna per 44 metri di altezza e che diventerà il simbolo della Biennale stessa.

Galleria d’arte Contini
San Marco, 2288
Venezia 30124 Italia
Tel. +39 041 5230357
galleriavenezia2@continiarte.com
www.continiarte.com

Orari di apertura
Aperto tutti i giorni
Dalle 10:30 alle 19:30
Ingresso libero