La Galleria O. di Roma, attiva nell’ambito del design e delle arti applicate moderne e contemporanee, apre per la prima volta i suoi spazi all’arte contemporanea con la collettiva Gruppo di pittori in un interno, a cura di Arianna Rosica e Damiano Gullì: una selezione di opere di Enza Galantini, Paolo Gonzato, Ivan Malerba, Angelo Mosca e Angelo Sarleti, in cui si riscontrano affinità e sintonie con lo spirito di ricerca che anima il percorso intrapreso dalla Galleria in questi anni, in una prospettiva di dialogo fra le discipline.

Gruppo di pittori in un interno propone una riflessione sulla pittura italiana contemporanea e le sue sfaccettature, senza la pretesa di essere esaustiva, ma fornendo spunti e suggestioni sui diversi approcci a questo medium.

Che si esplicitino attraverso velature, sfumati, segni, geometrie, campiture, gesti più o meno veloci, i mondi delineati dai diversi artisti sottendono sempre una concezione del mezzo pittorico come “cosa mentale”.

Si passa così dalla ricerca dello straordinario nel banale di Ivan Malerba alla rappresentazione della frammentarietà delle dinamiche contemporanee in Angelo Sarleti, dalla profonda riflessione e indagine sulla pittura e le sue potenzialità in Angelo Mosca alla rilettura e risemantizzazione dei segni del quotidiano in Paolo Gonzato fino alla alchemica scoperta dell’attitudine pittorica della scultura in Enza Galantini.

Così gli artisti raccontano i lavori in mostra.

Enza Galantini: “Il semplice ‘atteggiamento verso…’ è un punto di partenza che mi interessa, dal quale parte l’infinita possibilità di altri possibili punti di partenza. La sperimentazione ne è parte fondamentale e consequenziale, per cui il mio lavoro è direzionato verso l’indagine: ci sono delle zone della dimensione reale e degli aspetti comportamentali dell’essere umano che mi interessa porre sotto osservazione. Le opere le considero un ‘dettaglio’. Le alterazioni del vissuto, nel momento in cui assumono ‘significati’ improponibili e insostenibili, innescano una ulteriore alterazione. Il relazionarsi a tale alterazione presuppone un pretesto. È come un’esplosione. I due Senza titolo del 2011, appartengono a quel gruppo di lavori in cui il medium utilizzato risulta predisposto ad accogliere i frammenti. Ad interessarmi, qui nello specifico, è tutto quello che accade durante la fase di sedimentazione”.

Paolo Gonzato: “Out Of Stock condensa in una griglia dal pattern geometrico elementi processuali e simbolici. I colori e i materiali eterogenei giustapposti in modo forzatamente casuale sono il risultato dell’accumulo di scarti preesistenti e destrutturazioni di lavori precedenti. Citando la tradizione artigianale che determina la forma e la costruzione del costume di Arlecchino, la elaboro in composizioni cangianti e aggregazioni di memorie, decorazione e design, non escludendo né favorendo nessuno di questi aspetti, in un equilibrio precario”.

Ivan Malerba: “Non è facile rinnovare il linguaggio pittorico spesso mi piace soffermarmi e riflettere su questo argomento. Credo sostanzialmente che ci siano due vie in cui i pittori si differenziano; alcuni cercano di trasformare la pittura in qualcosa di tecnicamente diverso mentre altri ne seguono un naturale mutamento formale, spesso stimolati dalla fotografia, a cui si unisce come filtro e valore aggiunto la propria esperienza personale. Credo di appartenere a quest’ultimo gruppo di artisti. Non sono un' artista concettuale. Lavoro spesso seguendo il mio istinto. Vivo in Scozia ormai da 8 anni. Il clima inclemente, le architetture austere e una certa mancanza di luce naturale hanno sicuramente stimolato la capacità di vedere potenzialità espressive in soggetti all’apparenza banali. Il modo di intuirli e risolverli in pittura sono un esercizio constante che spesso mi tiene sospeso per giorni, a volte mesi. La pittura è per me una pratica lenta, è un viaggio che comparo ad un colore ammiccante che faccio uscire da un tubetto e che muovo col pennello sullo spazio della tela. Per quanto bello, il colore può diventare noioso se l’idea che ho di esso non riesce a concretizzarsi nella forma che avevo visualizzato. La stessa forma ne determina il formato, il più delle volte di dimensioni ridotte, perché in questo modo riesco a contenere entro un piccolo recinto il ricordo e l’esperienza che ho del soggetto, per impedire che l’immagine stessa diventi un ricordo slabbrato”.

Angelo Mosca: “Trattasi di due interni tema ricorrente nella mia pittura. Sono soggetti molto familiari, un bagno (come in questo caso), un salotto o una camera da pranzo. Alcune volte compaiono delle figure una al massimo due, sempre molto complici, partecipative, Ritraggo spesso questi luoghi dopo averli modificati nella loro architettura, colori e arredamento. Tendo a riportarli alla loro forma originale presunta. Cosi come immagino fossero nati e poi li dipingo alterando la luce e la prospettiva. Spesso quando non c'e' un figura (come in questo caso) raddoppio il punto di vista. Gioco con uno specchio come se ci fosse qualcun altro che osserva , un ‘occhio narrante’ o un’altra mano dipingente”.

Angelo Sarleti: “I dipinti ReFluxus Art vs design, Religion vs Sex, Instinct vs Reason partono dall’elaborazione dei dati di Google Ngram, recente progetto del motore di ricerca che permette di mappare quante volte è stata utilizzata una determinata parola nell’intera bibliografia mondiale, in un arco di tempo che va dal 1800 al 2000. Nello specifico i quadri della serie mettono in evidenza come i termini arte, religione e istinto, siano state superate dalle parole sesso, design e ragione. Tutti questi ‘sorpassi’ avvengono verso la fine degli anni settanta e l’inizio degli ottanta, in quel periodo storico conosciuto comunemente col nome di ‘riflusso’. Da qui il titolo”.

Enza Galantini. Nata nel 1969 in Valsesia, vive e lavora a Milano.

Paolo Gonzato. Busto Arsizio (VA), 1975. Vive e lavora a Milano.

Ivan Malerba. Napoli, 1972. Vive e lavora a Glasgow.

Angelo Mosca. Chieti, 1961. Vive e lavora fra Milano e Londra.

Angelo Sarleti. Reggio Calabria 1979. Vive e lavora a Milano.

Arianna Rosica. È caporedattrice di Flash Art. Ha organizzato Milan Flash Art Fair, Bologna Flash Art Fair, Flash Art Event e mostre come I love Abruzzo, la mostra Un’Ita a New York negli spazi di Industria Superstudio, e, con Enzo Cucchi, la mostra Appunti di Pittura al museo MARCA di Catanzaro. È responsabile dei progetti speciali per Flash Art. Ha ideato per la Fondazione Capri il progetto Travelogue arrivato alla sua terza edizione. Dal 2013, insieme a Damiano Gullì, porta avanti una collaborazione con lo Spazio Di Paolo di Pescara con un ciclo di mostre dedicate a giovani fotografi.

Damiano Gullì. È critico e curatore. Dal 2004 si occupa di comunicazione per la Triennale di Milano e dal 2010 per il Triennale Design Museum di Milano. Scrive regolarmente per Flash Art con una particolare attenzione agli scambi e rapporti tra arte e design. Ha curato diverse mostre e progetti in Italia. Ha curato con Arianna Rosica la terza edizione del progetto Travelogue per la Fondazione Capri. Dal 2013, insieme ad Arianna Rosica, porta avanti una collaborazione con lo Spazio Di Paolo di Pescara con un ciclo di mostre dedicate a giovani fotografi.

Galleria O.
Via Dell’Arancio 46/49
Roma 00186 Italia
Tel. +39 06 89760540
info@galleriao.net
www.galleriao.net

Orari di apertura
Lunedì - Sabato
Dalle 9.00 alle 19.00

Immagini correlate

  1. Angelo Sarleti, prototipo, 2013, olio su tela, 40 x 30
  2. Angelo Mosca, Senza titolo, 2013
  3. Angelo Sarleti, prototipo 2013, olio su tela, 40 x 30
  4. Ivan Malerba, Peter's Goldfish, 2012, oil on board, 20 x 20 cm
  5. Paolo Gonzato, Out of Stock, 2012, collage, mixed media, Courtesy Paolo Gonzato, A Palazzo Gallery
  6. Enza Galantini, Senza titolo, 2011