Puntuale, come nelle previsioni, la mostra personale di Jannis Kounellis a Roma presso la Galleria Giacomo Guidi fornisce un nuovo esempio di chiarezza emblematica, frutto della maturità linguistica dell’artista. Nell’ambiente che – come un vestibolo – precede la vasta sala scandita da volte a vela, Kounellis ha situato una grande tela dipinta di giallo attraversata da una trave in ferro, appesa al soffitto, e con l’estremità opposta munita di un grande coltello che con la punta sfiora il pavimento.

A questa prima nota di suono puro e tragico segue la grande installazione realizzata nella sala grande della galleria. Facendo riferimento al proprio repertorio ‘maggiore’, quello che distinse l’immagine dei Cavalli (1969) e dei Fuochi (1969), Kounellis ha disposto lungo tutte le pareti perimetrali della sala un recinto di alte lamiere le cui misure canoniche del ‘doppio letto’ formano una sequenza scalare ininterrotta che dinamizza l’intero rivestimento.

In tale nuova definizione della cavità espositiva, due soli emblemi polarizzano lo spazio. Il primo è costituito da un cerchio di 12 sacchi pieno di carbone minerale, evidenziato con la sua nera brillantezza, al centro di quel ‘coro’ di forte evocazione povera; il secondo è un alto lampione di ferro - una indelebile icona concepita nei lager - dalla cui plafoniera pendono lunghi coltelli da macelleria, le cui lame velano la tenue intensità della lampada, non senza evocare sinistri presagi dell’ora e drammatiche memorie.

A Roma, sua città, Kounellis riserva sempre le sue energie e questa ‘pagina’ si candida a divenire come altre ‘scritte’ in questa città memorabile.

La mostra, a cura di Bruno Corà, resterà aperta dal 21 Giugno fino al 12 Settembre.

Jannis Kounellis (Pireo, 1936) è un pittore e scultore italiano. Esponente di primo piano di quella che il critico Germano Celant ha definito "arte povera". Dopo un lungo percorso artistico gli anni 2000 lo vedono impegnato con le grandi mostre in sud America, come quelle in Argentina (2000) e Uruguay (2001). Nel 2002, l'artista ripropone l'installazione dei cavalli alla Whitechapel di Londra e, poco dopo, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma costruisce un enorme labirinto di lamiera lungo il quale pone, quasi fossero altrettanti approdi, gli elementi tradizionali della sua arte, come le "carboniere", le "cotoniere", i sacchi di iuta e i cumuli di pietre ("Atto unico"). Nel 2004 realizza un'installazione nella Galleria dell'Accademia di Firenze, all'interno dell'esposizione temporanea Forme per il David, nata per celebrare i cinquecento anni dalla creazione del David di Michelangelo. Nel 2007 lavora alla realizzazione del 383° festino di Santa Rosalia a Palermo disegnando il carro trionfale della Santa. Sempre nel 2007 inaugura a Roma la Porta dell'Orto Monastico di Santa Croce in Gerusalemme, una imponente cancellata di ferro impreziosita da elementi cromatici realizzati in pietre di vetro. Nel 2009 la Galleria Fumagalli e il Museo Adriano Bernareggi (Bergamo) dedicano rispettivamente all'artista una personale e un'unica installazione realizzata site specific. L'artista realizza uno speciale allestimento di opere proponendo una riflessione sull'arte e sull'uomo, testimonianza delle riflessioni poetiche da sempre al centro del suo lavoro e per le quali è stato indicato come possibile ospite alla Biennale di Venezia 2011 del primo padiglione della Città del Vaticano. Nel 2012,inoltre,una sua famosa opera è esposta al museo d'arte contemporanea Riso nella città di Palermo. Del 2013 la performance che lo vede impegnato con Bassiri alla Biblioteca Angelica che ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica.

Giacomo Guidi Arte Contemporanea
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Orari di apertura
Da Martedì al Sabato
11.00 -13.00 e 15.30 - 19.30 o su appuntamento