In Giappone, l’utilizzo di stampi per tintura risale all’epoca Nara (710-794), ma la tecnica che si avvale di stampi di carta (katagami) si è sviluppata nel XIII secolo, durante l’epoca Kamakura (1185-1333).

I katagami, prodotti ancora oggi, sono realizzati con fogli di diverso spessore di carta morbida e resistente (washi), ottenuta dalla lavorazione della corteccia di gelso (kôzo), sovrapposti uno sull’altro e bagnati nel succo fermentato di cachi (kakishibu), che li indurisce, conferendogli un caratteristico color marrone scuro. Lasciati seccare naturalmente, al sole, i fogli s’incollano tra loro, non si restringono, mantenendo intatte le dimensioni, e diventano impermeabili.

La superficie dello stampo è intagliata a mano con estrema precisione con un temperino, un punteruolo molto appuntito (kiri) o una fustella (dôgu), secondo la tecnica adottata.

La mostra, a cura della dottoressa Manuela Moscatiello, presenterà al pubblico quindici katagami del tardo periodo Edo (1603-1867) i cui intagli riproducono motivi sia astratti e geometrici sia ispirati al mondo vegetale e animale.

Galleria Nelumbo Asian fine arts
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Orari di apertura
Martedì - Venerdì
11.30 - 13.30 e 16.00 - 18.30
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