A distanza di ben cinque anni, la galleria Monitor è lieta di annunciare la nuova personale dell’artista greco Kostis Velonis dal titolo Gra(m)mary of Puppetry.

La ricerca di Velonis prende le mosse da un passato artistico illustre e complesso con riferimenti al costruttivismo russo e al bahuaus, passando per i movimenti radicali del ’68 e la differente sottospecie del genere di Democrazia. Con Gra(m)mary of Puppetry, Velonis mette a punto una vera e propria mappa per uno sguardo filosofico sul mondo del teatro. Influenze provenienti dall’antichità greco-romana -in cui il teatro costituiva una delle principali forme di espressione e comunicazione- unite ad una grammatica squisitamente moderna, confluiscono in una sorta di atlante psicologico che Velonis costruisce negli spazi della galleria per investigare la natura del “Teatro dell’oggetto”. Attraverso disegni, stampe fotografiche e sculture, l’artista greco rilegge il mondo della figurazione teatrale, in cui la marionetta, nella sua accezione di oggetto-racconta storie viene riletto in una chiave più ampia che include anche un forte aspetto politico e sociale.

La grammatica della visione-intesa quasi come un processo di scrittura- viene usata per ripercorrere gli stadi della rappresentazione e delle regole quasi magiche che la guidano. I delicati disegni su carta enfatizzano la genesi della marionetta, dell’oggetto in movimento trattenuto da fili (dal termine greco Neurospaston), mentre i collage costituiscono una sorta di atlante di riferimenti visivi (Puppet Cosmogony), pensato come un insieme di documenti che affrontano alcuni paradossi ed estremi del Teatro dell’oggetto; nelle ampie sale, l’apparente astrattezza delle sculture di piccole dimensioni, favorita dall’uso di materiali poveri e di recupero, si rivela necessaria al fine della realizzazione di un palcoscenico scabro e minimale, in cui l’attore -o la marionetta- possano muoversi ed esprimere tutta la loro fisicità.

Così Chus Martinez ha sintetizzato la complessità dell’opera di Velonis: “le sculture di Kostis Velonis possiedono alcune delle qualità di un Manifesto […]. Velonis riprende le grandi narrazioni e gli edifici di idee, portandoli all’interno di sotto-narrazioni di lotte personali, passioni e solitudini. La sua opera implica un processo di traduzione infinita. La forma definitiva di un pezzo è determinata da una vera e propria collisione di molte interpretazioni che riguardano l’eredità del passato che coesiste con la grammatica del qui ed ora.” Private Dictionary, Creamier (London: Phaidon, 2010).

Galleria Monitor
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Orari di apertura
Martedì – Sabato
Dalle 1.00 alle 19.00