A metà degli anni novanta, durante il periodo gorbacioviano, l'Occidente prima e lo stesso Oriente poco dopo hanno iniziato a guardare con interesse alla cultura russa del primo novecento realizzando un fervente percorso passando dalle istanze moderniste alle ideologie futuriste. Il risveglio del mondo dell'arte nei confronti della cultura russa è opera di Camilla Gray, giovane, attraente e illuminata ragazza di buona famiglia, figlia dell'allora direttore del British Museum di Londra e, successivamente, moglie di una delle figure di spicco dell'elite moscovita, il figlio di Sergej Prokofiev. La curiosità della Gray e la sua insaziabile sete di conoscenza la portarono ad approfondire le sue ricerche e i suoi studi su artisti che, nel tempo, divennero centrali all'interno del discorso dell'avanguardia russa.

Camilla Gray ha avuto il merito di inaugurare un percorso che molti studiosi avrebbero poi seguito e approfondito: ben presto infatti nomi come Kandinsky e Malevič raggiunsero fama internazionale. Se è vero che l'avanguardia russa riflette gli stravolgimenti culturali europei del primo novecento, è stato dimostrato che gli stessi artisti russi hanno risentito delle tradizioni popolari e delle icone antiche. L'avanguardia russa (o le avanguardie russe, secondo la terminologia utilizzata da molti studiosi) affonda le radici nelle tradizioni popolari, nei rituali sciamanici siberiani, e risente, vista la posizione culturale e geografica a cavallo tra i continenti europeo e asiatico, delle mitologie e filosofie orientali, inoltre si nutre di un'arte “non ufficiale”, clandestina, che fatica a emergere ma che freme per assere ammirata.

Le suggestioni asiatiche si sono fatte sentire in numerosi artisti: Kandinsky e Malevič sono solo due dei nomi chiave che ritornano nella cultura russa, ma è importante ricordare anche Michail Larionov, Alexandre Benois, Pavel Filonov, Natalia Gončarova. Questi sono i protagonisti della mostra L’Avanguardia russa, la Siberia e l’Oriente in programma a Palazzo Strozzi da settembre 2013 fino a gennaio 2014.

Curata da John E. Bowlt, Nicoletta Misler e Evgenija Petrova, L’Avanguardia russa, la Siberia e l’Oriente è la prima mostra internazionale che focalizza l'attenzione sulla matrice asiatica e orientale all'interno della cultura russa. Un momento importante per riscoprire valori e ideologie altrimenti sottovalutate o dimenticate alla base dell'Unione Sovietica nei primi decenni del novecento.

Palazzo Strozzi
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Orari di apertura
Lunedì - Venerdì
9.00-13.00 - 14.00-18.00