«Se oggi è stato possibile che un così folto gruppo di artisti abbia così entusiasticamente aderito [...] contro la barbarie e la guerra, ciò sta a dimostrare l’alta coscienza civile degli artisti italiani, sta a dimostrare da che parte stanno questi artisti, i quali appartengono a tutte le tendenze estetiche e politiche. [...]» (R. Guttuso, 1951)

Dal 13 febbraio al 26 giugno il MAR, Museo D'Arte Città di Ravenna, ospita un'importante esposizione dedicata all'arte italiana del secondo dopoguerra. Il titolo della mostra è L'Italia s'è desta (1945-1953), un viaggio attraverso più di 160 dipinti per scoprire come l'arte italiana abbia risposto alla tragedia della seconda guerra mondiale. Dopo I Preraffaelliti ed il Sogno Italiano del ’400, il Mar di Ravenna apre dunque all’arte italiana tra del secondo Dopoguerra, ossia a quegli anni in cui davvero l’Italia s’è desta, al tempo più vivace, magmatico, contrastato di tutto il nostro Novecento – come recita l’incipit della presentazione dell’evento.

Il progetto di mostra curato da Claudio Spadoni, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e dal Museo d’Arte della città, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, ha l’ambizione di ricostruire tutte le diverse fasi delle vicende artistiche dalla fine del Secondo Conflitto Mondiale alla grande mostra di Picasso in Italia del 1953, a Roma e poi a Milano, periodo che, per molti aspetti, segna uno spartiacque fra il Dopoguerra del rinnovamento, dei dibattiti culturali, delle costituzione di gruppi e movimenti e la seconda parte degli anni Cinquanta contrassegnati ormai dall’avanzare dell’Informale, del realismo impegnato, del variegato Astrattismo.
Di quell’epoca tormentata e in fermento son riportate e presenti in mostra le notevoli opere ultime dei grandi protagonisti della prima metà del secolo: da Morandi a Balla a Carrà, da Casorati a Martini, da Marini a Manzù. Maestri dei quali viene documentato il lavoro di quegli anni, fra storia e attualità, tra cui ferraresi come Filippo De Pisis o che ebbero rapporti ‘fondamentali’ con Ferrara, come De Chirico ed il fratello Alberto Savinio o presentati spesso, anche di recente, nelle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara come Afro Basaldella, Ugo Attardi, Corrado Cagli, Anton Zoran Music, Tancredi, Carol Rama, per non citarne che alcuni.

Documenta l’esposizione un importante catalogo edito dalla casa editrice Allemandi, a cura di Claudio Spadoni, con saggi di Marco Antonio Bazzocchi, Luciano Caramel, Claudia Casali, Alberto Giorgio Cassani, Francesco Poli, Luisa Somaini e Claudio Spadoni, mentre gli apparati bibliografici sono di Irene Biolchini.

Per informazioni sulla mostra contattare il MAR, Museo D'Arte Città di Ravenna
Tel. 0544 482487