Nell’ambito dell’edizione 2014 di Infinitamente, il Festival di scienze e arti a Verona, mercoledì 12 marzo s’inaugura la personale di Giuliana Cunéaz, l’artista che accede al nostro immaginario attraverso il mondo nanomolecolare. Sono proprio le recenti scoperte scientifiche e l’opportunità di accedere alla parte infinitesimale della materia, gli strumenti utilizzati per creare nature multiple, in perenne metamorfosi, che ampliano la sfera della conoscenza. “Utilizzando le immagini scientifiche, ho visitato boschi, fiori e pulviscoli meravigliosi che ho, poi, ricreato attraverso la modellazione e l’animazione 3D,” spiega l’artista.

Ogni elemento si determina attraverso una rinnovata percezione visiva: in un grammo di materia si può immaginare siano contenute le forme e le energie dell’universo e questo apre uno scenario estetico nuovo caratterizzato da una molteplicità di approcci che vanno incontro ad un reale spesso solo immaginato dalla nostra memoria.

La rassegna (rimane aperta sino al 30 giugno), a cura di Maria Fiorenza Coppari, si pone essa stessa come luogo di trasformazione e questo viene evidenziato dall’impatto ambientale del progetto specificatamente studiato per il Festival che modifica la percezione del grande spazio al piano terra di Palazzo Pompei a Verona dove ha sede il Museo Civico di Storia Naturale. I segni di Giuliana Cunéaz trovano una rinnovata sintesi attraverso un tappeto dalla natura ibridata che si srotola per 12 metri, un’installazione fotografica di nove metri e una serie di quattro screen painting (schermi dipinti) montati su elementi in ferro. Le opere si relazionano con una scultura alta oltre due metri, collocata nel cortile coperto dello spazio, che sembra evocare un’antica carrozza. Con la differenza che il movimento non è nel moto, bensì nelle immagini interne che la animano.

Il percorso si completa, poi, all’interno del museo dove tra i preziosi oggetti della raccolta permanente, s’insinua Matter waves unseen, una wunderkammer che contiene microsculture in argilla. Gli oggetti “nanomolecolari” s’ispirano al video nascosto all’interno dello stipo, in modo da creare una contaminazione tra l’aspetto plastico e quello virtuale. Tutto ciò, come sottolinea Marco Meneguzzo nel testo in catalogo (Silvana Editoriale), evidenzia “uno scarto immaginativo e prelude a mondi altri”.

Da questa mostra appare evidente come la ricerca artistica di Giuliana Cunéaz rappresenti il desiderio di andare oltre il piano tradizionale della rappresentazione collocandosi in un universo fluido, caratterizzato dalla disarticolazione delle forme, secondo una rinnovata ipotesi percettiva.

In tal senso, appare emblematica la serie degli screen painting, gli schermi dipinti, realizzati in base ad una tecnica inventata dall’artista nel 2006 dove l’immagine virtuale si relaziona con quella pittorica incisa come un tatuaggio sul plasma. "Il segno unico e autonomo della pittura dialoga con la tecnologica infinitamente replicabile creando un cortocircuito tra due universi solo in apparenza incompatibili", afferma l'artista.

Giuliana Cunéaz lavora sul nomadismo dei linguaggi proponendo un continuo scavalcamento degli elementi nell’ambito di universo unico e affascinante le cui costanti sono messe costantemente in discussione. 

“Macro e nanomondo, appaiono fondersi un un unicuum che l’artista, come lo scienziato, può cogliere e rappresentare”, ricorda Maria Fiorenza Coppari. Ciò a cui assistiamo è un mondo ibrido, biomorfo e nanotecnologico dove arte e natura tendono a coincidere, come avviene osservando, dall’alto in basso, King birds of paradise and tobacco, il lungo tappeto dagli effetti psichedelici animato dagli uccelli del paradiso. L’opera si sviluppa intorno ad una geometria delle forme organiche, quasi si trattasse di frattali, che sembra richiamare i tessuti orientali sottoponendo la decorazione ad una nuova verifica.

Giuliana Cunéaz, tuttavia, non si limita a riproporre l’ambiguità del contesto naturalistico, ma sconvolge le costanti spazio-temporale. In Matter waves chrome, il grande lavoro fotografico in 3D del 2014, per esempio, la memoria sembra invadere il futuro riportando alla luce l’archeologia rivisitata di un’Atlantide immaginaria che prende spunto da forme esistenti in natura; la fantasia s’impone come ipotesi metamorfica, come segno modificato di un dato scientifico che risulta tanto più intrigante in quanto lo spettatore rischia di smarrirsi percependo elementi in apparenza familiari.

Lo slittamento continuo dell’immagine e l’alterità del messaggio, passano anche attraverso Mobilis in mobili, la strana macchina del tempo su ruote ovali in plexiglass che fa della staticità il suo elemento essenziale. Non è, tuttavia, una macchina inutile, come nella tradizione delle neoavanguardie, ma un luogo di osservazione, uno strumento di conoscenza per accedere ad un paesaggio nanomolecolare in 3D che appartiene alla serie Zone fuori controllo. Il viaggio proposto da Mobilis in mobili è interno alla materia. E si può fare rimanendo immobili ad osservare l’infinito che ci sta di fronte.

Dal 12 al 16 marzo, durante il Festival della scienza, è possibile vedere l’intero ciclo in 3D di Zone fuori controllo in una sala del museo specificatamente allestita per la proiezione stereoscopica. Si tratta di quattro animazioni (Waterproof, Crystal Growth, Rompere le acque e Fire Flows) dedicate ai disordini ecologici e ambientali dove le immagini entrano in relazione diretta con la dimensione reale consentendo un viaggio imprevedibile tra le onde di una tempesta, gli spazi misteriosi di una grotta, le colate laviche di un vulcano e la collisione di mastodontici iceberg. Tutto si connette con lo sguardo turbato dello spettatore che si trova di fronte alla vertigine dell'immagine, sempre in bilico tra sublime e terrificante in un omaggio ai grandi protagonisti della pittura romantica come Caspar David Friedrich o William Turner.

Museo Civico di Storia Naturale
Lungadige Porta Vittoria, 9
Verona 37129 Italia
Tel. +39 045 8079400
mcsnat@comune.verona.it
www.museostorianaturaleverona.it

Orari di apertura
Lunedì - Giovedì dalle 9.00 alle 17.00
Sabato - Domenica dalle 14.00 alle 18.00

Immagini correlate

  1. Giuliana Cunéaz, Videoinstallazione di screen painting realizzata per la mostra Nature Multiple al Museo di Storia Naturale di Verona
  2. Giuliana Cunéaz, Matter waves unseen, 2013, videoinstallazione, video, legno, plexiglass, led, sabbia, argilla, 165 x 113,5 x 40
  3. Giuliana Cunéaz, Videoinstallazione Matter waves chrome realizzata per la mostra Nature Multiple al Museo di Storia Naturale di Verona
  4. Giuliana Cunéaz, Nanoparticles and dandelion clock, 2008, animazione 3D e colore a smalto su schermo al plasma, (screen painting) 95 x 54 cm
  5. Giuliana Cunéaz, Nanomushroom, 2007, animazione 3D e colore a smalto su schermo al plasma (screen painting), 95 x 54 cm
  6. Giuliana Cunéaz, King birds of paradise and tobacco, 2008, animazione 3D e colore a smalto su schermo al plasma (screen painting) 95 x 54 cm

Tutte le immagini Courtesy Gagliardi Art System, Torino