La Galleria Bianconi presenta L’invenzione del busto, nuova performance di Luigi Presicce che si svolgerà martedì 17 settembre, dalle ore 19 alle ore 21, per uno spettatore alla volta, presso la sede della Galleria, in via Lecco 20 a Milano.

Dalla performance nascerà un progetto espositivo che segna il ritorno a Milano, per la prima volta dopo 7 anni in una galleria, di una personale di Luigi Presicce.

Il video realizzato dalla performance sarà infatti esposto nell'ambito di Privata Vanitas, mostra dedicata all'universo, all'attività e al metodo degli ultimi anni del lavoro dell’artista che inaugurerà mercoledì 9 ottobre (opening ore 18, fino al 23 dicembre 2013) presso la Galleria Bianconi.

Il percorso espositivo della mostra sarà accompagnato da una pubblicazione edita da a+mbookstore con testi critici di Andrew Berardini e Caroline Corbetta.

L'invenzione del busto lega, attraverso il tema dell’”invenzione” intesa come scoperta, due episodi: quello biblico e pittorico dell’”invenzione” del Sacro Legno da parte di Sant'Elena e quello del ritrovamento del busto di Napoleone da parte di un uomo straordinario del nostro tempo, il sensitivo torinese Gustavo Rol (1903-1994).

La performance si inserisce nel ciclo di performance de Le storie della Vera Croce, che compongono un'unica monumentale opera ispirata alle vicende del Sacro Legno e che si affiancano a due tra i più importanti cicli pittorici dell'arte italiana del '300 e del '400, quello di Agnolo Gaddi (1350-1396) in Santa Croce a Firenze e quello di Piero della Francesca (1416-1492) in San Francesco ad Arezzo. In questo caso la performance parte da L'invenzione del Sacro Legno, episodio presente in entrambi i cicli pittorici: Sant'Elena, madre dell'Imperatore cristiano Costantino, ritrova in Terra Santa le tre croci del Golgota. Per verificare quale di queste sia quella del martirio di Cristo, Sant'Elena si serve di un espediente che si rivela miracoloso: un uomo, morto da poco, viene resuscitato attraverso il solo contatto con la Vera Croce.

Il tema del rinvenimento torna nelle vicende di Rol, che inizia il suo percorso da sensitivo negli anni trenta a Parigi, con la scoperta ('l'invenzione') di un busto di Napoleone. Camminando per le strade della capitale francese è spinto a entrare in un vecchio palazzo, a domandare al portiere se ci sono nell'edificio delle cantine non pavimentate e, nell'eventualità, di poterle visitare. Giunti nelle cantine Rol chiede al portiere di prendere una vanga e di iniziare a scavare in un punto specifico: dal terreno viene fuori un busto di marmo dell'imperatore. Rol aveva dei poteri straordinari che non furono mai esibiti pubblicamente (Rol non fu mai un fenomeno televisivo), o utilizzati con la finalità di un guadagno. Le sue straordinarie capacità erano impiegate e mostrate solo in due casi: o a fin di bene o per intrattenere i propri amici – tra cui si possono annoverare Federico Fellini, Franco Zeffirelli e John Cage - nelle serate che puntualmente organizzava a casa sua. All'origine dei diversi poteri di Rol c'è la scoperta di quella che lui stesso definiva una “tremenda legge”, che legava il colore verde, la quinta musicale ed il calore, attraverso cui Rol era in grado di plasmare e di cambiare lo stato della materia a suo piacimento, di spostare oggetti senza toccarli, di farli muovere da una stanza all'altra facendoli attraversare le pareti.

Quello che lega Rol alla figura storica di Napoleone non è stato mai chiarito a sufficienza. Oltre all'episodio di Parigi esistono diverse storie che arricchiscono di mistero e di fascino il suo rapporto con l'imperatore. Si racconta, ad esempio, che la prima parola pronunciata da Rol a oltre due anni di età, davanti a un camino sopra il quale era posizionata un'immagine dell'imperatore, sia stata proprio “Napoleone”. Altri testimoni riportano che da studente Rol sapeva descrivere le battaglie dell'imperatore come se fosse stato presente sul campo. Molti sostengono che perfino la sua calligrafia fosse identica a quella di Napoleone. Rol fu anche uno dei maggiori collezionisti di cimeli napoleonici. Tra le tante cose in suo possesso, anche la carrozza utilizzata da Napoleone nel viaggio in Italia in occasione della propria incoronazione, attualmente custodita nella Palazzina di Caccia di Stupinigi a Torino.

Nella scena della performance, tre figure sono contestualizzate nel piano interrato della Galleria. La prima incarna il portiere del palazzo in cui Rol ritrovò il busto di Napoleone. Questa ha nelle proprie fattezze il rimando a uno dei personaggi del film Il portiere di notte (1974) di Liliana Cavani. La seconda simboleggia la “tremenda legge” di Rol. La sua posa ricorda il quadro di Francis Bacon Painting (1978), nel quale un uomo cerca di aprire una porta tramite una chiave tenuta da un piede. La terza figura riporta lo sguardo a quell'uomo resuscitato da Sant'Elena attraverso il miracoloso contatto con la croce di Cristo. In questo caso i riferimenti sono, da una parte, il San Paolo (Saulo prima della miracolosa conversione) dipinto da Caravaggio, dall'altra, invece, la performance di Charles Ray Plank Piece I-II, (1973), nella quale il suo stesso corpo viene sospeso e puntellato al muro attraverso una trave.

Come altre precedenti performance anche L'invenzione del busto prevede l'ingresso di uno spettatore alla volta. Ogni visitatore, accolto e accompagnato davanti alla scena, diventa osservatore e testimone unico di questa epifania, costruendo e completando con la propria presenza e la propria visione l'opera stessa.

Da questo lavoro, pensato per un pubblico limitato di spettatori, nascerà un video che sarà parte della mostra personale Privata Vanitas che la Galleria Bianconi inaugurerà mercoledì 9 ottobre (opening ore 18, fino al 23 dicembre). La mostra presenterà tre sezioni con l’intento di offrire un quadro completo dell’attività e del metodo artistico di Presicce.

Nodo centrale dell’esposizione, al piano terra della Galleria, sarà una selezione di opere recenti inedite, grandi fotografie che riassumono documentando il lavoro performativo dell’artista. Presicce infatti ferma ogni performance tramite un unico lavoro, o video o un solo scatto fotografico che diventa una stampa di grande formato (nell’idea dell’artista di poter “archeologizzare” il proprio lavoro performativo, altrimenti effimero, ulteriormente compromesso dalla scelta radicale di non ammettere più di due soli spettatori in totale o numeri comunque ristretti, dettati da committenze pubbliche).

Nello stesso piano dello spazio espositivo, ma in una stanza differente, l’artista darà modo al pubblico di avvicinarsi alla sua metodologia di ricerca attraverso oggetti e immagini che fanno parte del suo studio/wunderkammer. Lo studio di Presicce infatti non appare come uno spazio gelido e asettico dove lavorare, ma è una sorta di “gabinetto delle meraviglie” dove egli accumula da ormai tredici anni ogni sorta di oggetto capace di attirare la sua attenzione o riflessione, in un filo logico che associa la scelta di strumenti sacri di culture e religioni diverse a maschere e costumi tradizionali, immagini votive e statuette che convivono con opere pittoriche e scultoree dell’artista e di altri autori, oltre a strumenti di scena prodotti specificatamente per la sua attività performativa. Questi oggetti di scena occupano un ruolo importante all’interno dell’attività dell’artista e per tale ragione non hanno caratteristiche teatrali: l’artista produce il suo materiale di scena non curandosi del brevissimo uso che se ne farà, utilizzando spesso materiali nobili come bronzo, marmo o legno intagliato e dorato a foglia. Differentemente da altri autori, Presicce non si separa dai suoi strumenti utilizzati nel corso di performance, ma li musealizza all’interno del proprio studio, dove ormai è quasi impossibile avere accesso e tanto meno “lavorare”.

Nello stesso spazio della performance, il seminterrato della Galleria, sarà quindi esposto il video L’invenzione del busto.

In occasione della mostra sarà presentata una pubblicazione edita da a+mbookstore con testi critici di Andrew Berardini e Caroline Corbetta.

Galleria Bianconi
Via Lecco, 20
Milano 40125 Italia
Tel. +39 02 22228336
info@galleriabianconi.com
www.galleriabianconi.com

Orari di apertura
Lunedì - Venerdì 10.30 -13.00 e 14.30 - 19.00
Sabato su appuntamento