Dalla nebbia della campagna padovana ai grattacieli di San Paolo del Brasile: un viaggio nello spazio e nell'anima attraverso dodici grandi immagini realizzate da Marco Maria Zanin, giovane fotografo padovano, raccolte in Abitare l'anima, mostra che inaugura sabato 1 febbraio alle 18 agli Spazi Bomben di via Cornarotta a Treviso, e che sarà aperta fino al 23 febbraio

L'esposizione fotografica di Marco Maria Zanin, documenta i movimenti dell'anima, la sua capacità di rapportarsi al genius loci dello spazio architettonico e della natura, riconoscendo nel primato della loro integrazione un mezzo reale per indurre riflessioni mirate a migliorare la sfera spirituale, artistica e il benessere delle persone, oggi alienato dalle filosofie consumiste che hanno insidiato i territori occidentali.

Dietro le apparenze delle architetture pauliste, i luoghi silenziosi della campagna padana, si nascondono le anime di chi le abita, il cuore che batte a segnare il ritmo della vita, i corpi occultati dagli ambienti rappresentati in primo piano, ma che in realtà sono una presenza invisibile, al di qua e di là della fotografia.

Il movimento interiore che si agita dentro di noi, ogni volta che esaminiamo le immagini di questa personale di Marco Maria Zanin selezionate insieme al curatore Fortunato D'Amico, include il segreto per accedere alle verità del racconto: un'esperienza indefinibile, che già altri poeti, filosofi, scrittori, musicisti, hanno provato a narrare utilizzando il linguaggio della loro arte.

“Il cielo di San Paolo si apre agli occhi e alla camera fotografica di Marco Maria Zanin, svelando la città dall'alto, con le sue architetture e il desiderio di spiccare il volo per conquistare la libertà, lasciando la materia cadere al destino del suo peso. Il cielo della pianura padovana non si vede; forse perché siamo sprofondati e ci muoviamo dentro le nuvole abbassate fino a toccare terra, nebbie che impediscono qualsiasi visione dell'orizzonte, ma innalzano i profili leggeri ed evanescenti catturati dalla bianca morbidezza della bruma, nell'olimpo degli esseri superiori.”

Il confronto di luoghi cosi distanti, fisicamente e culturalmente opposti, è un esercizio artistico particolare elaborato come concetto critico di una mostra che espone fotografie rubate all'oblio della memoria da angoli estremi della superficie planetaria.

Interverranno alla presentazione:

  1. Marcella Gabbiani, responsabile del Premio Dedalo Minosse organizzato da ALA Assoarchitetti
  2. Fortunato D'Amico, curatore della mostra
  3. Marco Maria Zanin, fotografo

Marco Maria Zanin nasce a Padova nell’ottobre 1983, e sin da bambino, a causa di un grave difetto cardiaco, poi superato, comincia a sperimentare quell’intimo e profondo rapporto con la vita che in seguito esprimerà anche attraverso la sua arte.Umanista eclettico, si laurea prima in lettere e filosofia e poi in scienze politiche, dedicando gran parte del tempo ad una instancabile esplorazione dell’universo umano, attraverso lo studio di varie culture, la pratica e l’approfondimento di discipline olistiche, e numerosi viaggi nelle più diverse parti del mondo, sempre a contatto con la natura, la persona e i suoi movimenti dell’anima.Trova nella fotografia lo strumento privilegiato per relazionarsi con il mondo. Essa diventa via di indagine interiore ed autoconoscenza, e poi, secondo la vocazione più intima dell’arte, strumento di trasformazione umana e sociale.Vive e lavora tra Padova e San Paolo del Brasile.

Spazi Bomben
Fondazione Benetton Studi Ricerche
Via Cornarotta, 7-9
Treviso 31100 Italia
Tel. +39 042 25121
fbsr@fbsr.it
www.fbsr.it

Orari di apertura
Martedì - Venerdì dalle 15.00 alle 20.00
Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 20.00