Galleria Continua ha il piacere di presentare 2 - 495701 la mostra personale di una tra le più interessanti e raffinate artiste italiane, Margherita Morgantin.

Sono diversi i mezzi espressivi ai quali ricorre l’artista: performance, video, disegno, fotografia e installazione. Misurazioni, schemi, tentativi di fissare e interpretare l’esistente attraverso leggi reali o parodiate danno vita nel lavoro di Margherita Morgantin ad un linguaggio visivo in perenne mutazione. Nei video la narrazione prende forma nel susseguirsi d’immagini rarefatte e frammentarie; nei disegni, eseguiti con tratti veloci, linee sintetiche ed essenziali, l’aderenza tra forme interiori e soggetto si offre come strumento di lettura delle cose e della loro fragile interpretazione.

Gli studi di Margherita Morgantin prendono avvio da un approfondimento sui metodi di previsione della luce naturale. A partire da questa formazione in fisica dell’atmosfera, l’artista sviluppa una poetica intima e personale che tiene insieme mente e sentimenti, visione artistica e influenza scientifica. L’interesse per il linguaggio e le sue possibili derive e relazioni è il motivo del suo cercare, la filosofia e la fisica le forme da cui partire. Il progetto presentato in questa mostra, è il frutto di un lavoro portato avanti negli ultimi anni che vede l’indagine sull’identità e sulla rappresentazione dell’io esprimersi attraverso modelli matematici.

“Nella visualizzazione della serie infinita dei numeri primi, un metodico lavoro di calcolo e di trascrizione visiva iniziato nel 2011, Margherita Morgantin rintraccia il fondamento inaugurale e ambivalente della definizione dei rapporti. Questa sequenza numerica di numeri singolari, la cui successione non è prevedibile attraverso alcuna formula, inizia infatti dal due. Due è la cifra che identifica il sistema binario che ha governato l’evoluzione del logos in termini di complementarietà degli opposti, ma che può designare anche la costitutiva vocazione dialogica che dischiude la singolarità dell’uno solo nell’apertura all’altro, nella coesistenza di differenze irriducibili. Due non come somma di due unità, ma come “contrario di uno”, per usare una felice espressione di Erri De Luca, che instaura nel concatenarsi dei rapporti a due a due il senso stesso dell’esistenza" (Uliana Zanetti, in Autoritratti. Iscrizione del femminile nell’arte italiana contemporanea, Corraini Edizioni, Bologna 2013).

La successione dei numeri primi rappresenta fin dall'antica Grecia uno dei misteri più affascinanti della scienza. Nell’universo razionale della matematica, i numeri primi, cioè divisibili soltanto per se stessi e per 1, si susseguono con un ritmo inafferrabile, apparentemente illogico; potrebbero essere definiti gli “atomi dell’aritmetica”, gli elementi di base con cui si costruiscono tutti gli altri numeri naturali. Margherita Morgantin partendo da un’idea, quella di guardare come si dispongono i numeri primi in una struttura geometrica semplice, rappresenta la sequenza disegnando quadratini rossi in una griglia lato 100 x infinito, spostando così sul piano visivo quello che resta un enigma per il ragionamento matematico. Nell’opera “2-499979” attualmente in mostra al Mambo di Bologna, i 52 disegni ad oggi realizzati dall’artista, portati a formato digitale, costruiscono un unico file potenzialmente infinito dove la griglia scompare lasciando solo i quadratini rossi. Nel progetto concepito per Galleria Continua, nello spazio dell’Arco dei Becci, interviene collocando i disegni originali (pastello rosso e stampa digitale su carta) in forma di orizzonte ridisegnato dall’imprevedibile e misterioso ritmo di quadratini rossi, che ci interroga sul passaggio da 1 a 2: la prima somma che sostanzialmente non riconosce un'alterità, dichiara l’artista, ma che dovrà farne i conti all'infinito.

Margherita Morgantin è nata a Venezia nel 1971, si è laureata al dipartimento di Fisica Tecnica, dell’istituto Universitario di Architettura di Venezia, vive e lavora a Milano, Venezia, e altrove. Tra le mostre personali ricordiamo: Blue Brancaccio, l’A project space, Palermo (2013); Educazione europea, Contemporane-act, Brusselles (2010); Margherita Morgantin, Galleria Civica del Contemporaneo, Mestre, Venezia; Air drawing, Galleria Continua, San Gimignano (2009); Il pensiero veloce e altre dimensioni, MAN Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Nuoro (2008); Palermo_zen (white rainbow), quartiere ZEN 2, Palermo (2007); Download-now 4, Fondazione Olivetti, Roma (2005); Codice Sorgente, Galleria Continua, San Gimignano (2004); Baggage identification tag, Casa Musumeci Greco, Roma (2004); Spazio Aperto, Galleria d’Arte Moderna, Bologna (2003); Arte all'Arte 7, progetto per il Teatro de’ Leggieri di San Gimignano, Palazzo delle Papesse, Siena (2002).

Ha partecipato a molte mostra collettive in Italia e all’estero, tra queste: Autoritratti. Inscrizioni del femminile nell’ arte italiana contemporanea, mostra coordinata da Uliana Zanetti, MAMBO Bologna, (2013); agenti autonomi e sistemi multiagente, con Michele di Stefano MK, per Accademie Eventuali, Museo di Palazzo Pepoli, Bologna. (2012) Io, tu, lui, lei Fondazione Bevilacqua LaMasa, Venezia, Obbligo di transito, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, San Gimignano (2013); PPS//Meetings 2, Museo Riso, Palermo, Terre vulnerabili, HangarBicocca, Milano; La Giovine Italia, Festival Europeo di Fotografia, Reggio Emilia (2011); suspence, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Squares of Rome, MOCA, Shanghai; No Soul for Sale, Viafarini alla Tate Modern, Londra (2010); Isola mondo, Evento collaterale alla 53° Biennale di Venezia, Torre Massimiliana, Isola di S.Erasmo, Venezia; Il cielo in una stanza, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone (2009); re.act.feminism, Akademie der Künste, Berlino (2008); Poi Piovve dentro l’alta fantasia, Museo Marino Marini, Firenze (2007); D’ombra, Compton Verney Art Museum, Warwickshire e MAN, Nuoro (2007); Videoreport Italia 2004-05, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone (2006); Passaggi a sud est, storie, memorie, attraversamenti, XII Biennale Donna, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, (2006); Il potere delle donne/The Power of Women, Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento (2006); Con altri occhi, Palazzo della Ragione, Milano (2005); Aperto per lavori in corso, PAC, Milano (2005); Allineamenti Trinitateskirche, Köln (2005); Sweet taboo, Kompleksi-Goldi, Tirana, Albania Tirana Biennale 3 episode II (2005); Empowerment, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Villa Mombrini, Genova (2004).

Ha pubblicato un libro di testi brevi e disegni: Titolo variabile, Quodlibet, Macerata 2009; e “Agenti autonomi e sistemi multiagente” con Michele Di Stefano, Quodibet, Macerata, 2012. Scrivono gli autori: Questa pubblicazione è stata pensata come libro di testo per un seminario sulla performance e la fisica dell’accadimento; come esperimento di costruzione e condivisione di uno spazio e di un discorso tra un coreografo e un’artista visiva. Uno dei motivi per cui ci siamo incontrati è perché frequentiamo entrambi quella zona di eco semantica intorno alle parole, un’area periferica delle implicazioni del linguaggio nella vita. Lo smarrimento in quest’area può essere profondo; l’attrazione per le istruzioni, i sistemi di sicurezza, e i linguaggi tecnici inevitabile. Su questa tensione tra il massimo controllo e lo spaesamento completo si muovono i nostri lavori. Partiremo dalle parole e indagheremo il rapporto tra le parole e i corpi, per produrre o non produrre immagini.

Galleria Continua
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Orari di apertura
Martedì - Sabato
Dalle 14.00 alle 19.00 o su appuntamento