La farfalla, antico simbolo propiziatorio della metamorfosi e della rinascita, emblema sia dell'effimero, sia di ciò che dura in eterno, diventa il minuscolo tassello con cui l'artista italo-americano Michael Gambino si propone di ricostruire la geografia del mondo, alludendo all'ordine logico di connessioni che governa il susseguirsi e il concatenamento dei fatti che avvengono sulla superficie del nostro pianeta.

Questi esseri minuti rappresentano, nella poetica dell'artista, l'equilibrio, la trasformazione continua provocata dai fenomeni naturali e, dal punto di vista esistenziale, la grazia e la capacità di accettare i cambiamenti e il loro significato allude al processo di trasformazione alchemica a cui ciascuno di noi è sottoposto durante la vita nel lungo cammino verso la conquista della libertà spirituale. Può un essere così piccolo avere una valenza così grande?

Nelle opere di Gambino questo diventa possibile; il ciclico riproporsi delle manifestazioni naturali sul nostro pianeta, regolato da uno schema logico di connessioni, assume il nome della legge matematica nota come "effetto farfalla", come il titolo che l'artista da alle sue opere.

Esse rappresentano l'universo e le leggi che lo governano attraverso gli esseri più minuti che lo compongono, le piccole farfalle di carta dalle mille vibrazioni di colore, materializzando così la teoria fisico-matematica del caos, secondo la quale un sistema è sensibile a piccole variazioni delle condizioni iniziali che possono diventare anche variazioni a lungo termine.

Ciò venne tradotto in termini matematico-scientifici da Alan Turing, secondo il quale il movimento molecolare provocato dal battito di ali di una farfalla può provocare una catena di altri movimenti che si susseguono fino a provocare un uragano. Lorenz, nel tentativo di elaborare un modello matematico per gli spostamenti dell'aria nell'atmosfera terrestre, realizzò un diagramma che ricordava proprio la sagoma di una farfalla, che diviene così il simbolo del concatenamento di tutti i fatti che avvengono sulla superficie terrestre (“Può il batter d'ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?" era il titolo di una conferenza tenuta da Lorenz nel 1972).

In questa concatenazione di eventi lontani nel tempo e nello spazio, Michael Gambino ci fa notare come l'andamento dell'intero pianeta, dalle trasformazioni climatiche agli avvenimenti più insignificanti, si possa esprimere con un diagramma matematico, in cui la piccola farfalla diventa il tassello per la costruzione di un modello di comportamento per tutti gli universi possibili.

Gambino conduce parte da un elemento semplice e primordiale come la carta per intagliare delle piccole farfalle multicolori e appuntarle alla tela con spilli ricostruendo mappe geografiche del mondo. Questa originale tecnica espressiva vuole stigmatizzare la globalità delle dinamiche che governano l'andamento degli equilibri economici, naturali, sociali, politici ed economici sul nostro pianeta e il complessivo concatenamento dei fatti, dai più modesti ai più rilevanti, che avvengono sulla sua superficie come in ogni angolo dell'universo.

Ne risulta un'opera che va letta e goduta nelle sue molteplici dimensioni: l'estetica di queste piccole farfalle, apparentemente statiche, ci conduce a ciò che esse vogliono simboleggiare, ovvero l'intimo legame di tutti gli aspetti della vita, in quella dinamicità dell'uomo che pensa e che poi decide di aprirsi alla dimensione sociale, per cogliere appunto il legame con il Tutto.

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