“Per due decenni ho utilizzato una convenzionale macchina fotografica da 35 mm e ho sperimentato la fotografia nel paesaggio tradizionale, nei ritratti e in scatti di viaggio principalmente in bianco e nero. Ho deciso di rifiutare le ovvie opportunità di fotografare la danza, pensando che i risultati potessero essere noiosi e inutili.

Poi, sfogliando alcuni vecchi libri di fotografia della danza- in particolare “Ballet”di Alexey Brodovitch e “Ballet in Action” di Paul Himmel del 1954- ho scoperto che abbandonando l’immagine cristallina in favore di bordi sfocati e di figure amorfe ci si avvicina all’emozione e all’energia delle performance della danza.

Le immagini ipnotizzanti di Ilse Bing delle ballerine di Can Can al Moulin Rouge, così come le sue foto dell’ “Errante” di Balanchine, e forse ancor più importante le recenti immagini Alexandra Beller in “Dancer” di Irving Penn, sono una prova ulteriore che la vibrazione del movimento può essere catturata senza essere distrutta. Edwin Denby descrive eloquentemente questo processo nel testo che accompagna le fotografie di Brodovitch:

…Il contorno sfocato del danzatore, assimilato a un generale effetto offuscato, diventa la metafora del movimento. Talvolta la sagoma nebbiosa che congiunge punti consecutivi attraverso cui il corpo del danzatore è passato, ti stupisce per la chiarezza del suo disegno grafico e illustra la continuità plastica del danzare. Qua e là il contrasto in una fotografia tra contorni sfocati e nitidi attira il vostro sguardo sulla posizione di una figura ferma ,che nella confusione del palcoscenico sarebbe potuta passare inosservata ma che nella fotografia rivela il suo momentaneo pathos…

Così è stato possibile.

Ho visitato l’Italia per la prima volta negli anni ’70 e mi sono subito innamorato di questo paese. E’ un pilastro fondamentale nel mondo dell’arte e con umiltà e onore colgo l’opportunità di condividere il mio lavoro nella Galleria d’Arte Contini”. - Mikhail Baryshnikov

Mikhail Baryshnikov
nasce a Riga, Lettonia, nel 1948 ed inizia gli studi di balletto classico all’età di nove anni. Appena adolescente si trasferisce a Leningrado dove entra a far parte della Scuola di Coreografia Vaganova e passa da studente a primo ballerino del Kirov Ballet nel 1969. Nel 1974 lascia l’Unione Sovietica per danzare con le più importanti compagnie di balletto nel mondo, tra cui il New York City Ballet dove lavora con George Balanchine e Jerome Robbins. Nel 1980 inizia una collaborazione decennale come direttore artistico all’American Ballet Theatre, creando cosi una nuova generazione di danzatori e coreografi.

Dal 1990 al 2002, Baryshnikov è direttore e ballerino nel White Oak Dance Project, di cui è co-fondatore con il coreografo Mark Morris. White Oak nasce dal desiderio di Baryshnikov “di diventare una forza motrice nella produzione d’arte”, permettendo di ampliare il repertorio e la visibilità della danza moderna americana.

Nel 2005 apre il Baryshnikov Art Center (BAC), una casa creativa per artisti americani e stranieri per aiutarli a creare e presentare i loro lavori. Collocato a Manhattan nel quartiere di Hell’s Kitchen, BAC ospita quattro studi, un teatro-studio da 150 posti, e il Teatro Jerome Robbins da 238 posti. Offrendo loro anche la residenza, il BAC dà spazio e tempo sia ai giovani artisti che ai professionisti affermati, di sognare e creare negli studi del Centro senza alcuna pressione commerciale. BAC offre anche una produzione d’arte contemporanea innovativa attraverso artisti provenienti dal mondo della danza, del teatro, della musica, e film a costi irrisori o gratuiti per il pubblico. Sotto la sua guida come Direttore Artistico, i programmi del BAC sono al servizio di circa 500 artisti e più di 20.000 spettatori ogni anno.
Tra i molti riconoscimenti a Baryshnikov ricordiamo l’onorificenza del Kennedy Center, la National Medal of Honor, il Premio Commonwealth, il Chubb Fellowship, il Premio Jerome Robbins e il premio Vilcek 2012. Nel 2010 gli viene attribuito il rango di Ufficiale della Legione d’Onore Francese.

Nella mostra verranno presentate 34 fotografie scattate dall’artista, frutto della ricerca degli ultimi anni.

Galleria d’Arte Contini
Piazza Silvestro Franceschi ,7
Cortina d’Ampezzo 32043 Italia
Tel. +39 0436 867156
cortinaitalia@continiarte.com
www.continiarte.com

Orari di apertura
Tutti i giorni 10.00 - 13.00 e 16.00 - 20.00