Edward Cutler e John Martin sono lieti di presentare la nuova mostra dell'artista gallese Neale Howells, attesa da quasi quattro anni. L'esibizione sarà divisa in due parti: la prima avrà luogo a Londra, la seconda a Milano. Entrambe saranno in mostra a Febbraio 2012 ed alcune opere saranno esposte in anteprima ad Arte Fiera Bologna, 27-30 gennaio. Il vernissage di Londra si terrà Giovedi 2 Febbraio (1800 - 2000), il vernissage di Milano sarà invece Giovedi 9 Febbraio (1800 – 2100).

I dipinti di Howells assorbono l'apparente inarrestabile flusso di informazioni proveniente da televisione, internet, radio e stampa che affolla la nostra vita quotidiana. Parole, frasi e immagini sono raccolte, quasi arbitrariamente, per poi essere riposizionate su pannelli e pezzi di legno: piccoli dettagli e passaggi di testo vengono continuamente sviluppati, cancellati e "zoommati".

Il suo ossessivo processo di pittura richiede molto tempo, ed è il frutto di un desiderio dell'artista di sopraffare lo spettatore, facendogli vivere un'esperienza quasi cinematografica realizzando opere monumentali come Capitan America vs The Rest of the World che si estende su quasi cinque metri di lunghezza.

Il punto di partenza per la gran parte del lavoro di Howells è il linguaggio grafico dell'America degli anni '50, filtrato attraverso gli elementi di espressionismo astratto, street art, graffiti e Pop art. Tuttavia l'intensa rielaborazione ed il processo continuo di creazione e cancellazione delle parole e delle grafiche riproposte nega gli anacronismi intenzionali del suo lavoro. Con le sue opere Howells annulla la cronologia della storia dell'arte nello stesso modo in cui cancella i primi testi o le prime parole che ha impresso sulla tela, dipingendoci sopra infinite volte. Infatti, i quadri terminati spesso suggeriscono che l'artista sia alla continua ricerca di un ancor più vecchio standard di pittura classica, e che sia riuscito a trovare
un'armonia collocando e ordinando nelle sue opere immagini e parole.

“Gli artisti devono iniziare i loro lavori con grandi aspettative – ho sempre voluto che i miei quadri regalassero le stesse emozioni del cinema e poter realizzare dei dipinti che fossero in grado di attirare immediatamente l’attenzione dello spettatore. È per questo che faccio grandi opere, che da vicino hanno il potere di sopraffare chi le guarda, quasi inghiottendoli. Oggi è molto più difficile fare un lavoro di questo tipo... creare dipinti del genere prende molto tempo. E non solo, ai miei quadri chiedo molto di più, voglio che mi sorprendano mentre li sto creando ed avere la certezza di aver presto la giusta direzione. I grandi spruzzi di vernice non significano nulla se non riesci a capire ciò che voglia dire un dipinto nella sua interezza... è per questo che anche la più piccola parte diventa la più importante. Un dipinto si deve creare curando ogni piccolo dettaglio, solo in questo modo la sua essenza trasparirà da ogni macchia come il DNA.

Mentre creo un quadro di solito cancello le prime pennellate dipingendoci sopra, ma non significa che il punto di partenza non sia importante. Molti lavori prendono ispirazione da fumetti, slogan e frasi tratte dalla pubblicità americane degli anni '50 e queste idee e la sensazione di quei tempi restano nel dipinto durante tutto il suo imprevedibile viaggio... Come fai a sapere quando sei arrivato? Forse la verità è che un dipinto non è mai finito ma solo abbandonato, o completato dalla persona che si prende la briga di osservarlo”
 Neale Howells, 2011

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