“L’arte non riproduce il visibile ma rende visibile ciò che non sempre lo è” (Paul Klee).

Questo aforisma nella sua semplicità e immediatezza chiarifica quell’aspetto mistico che dimora in tutte le opere d’arte, in ogni creazione è insita quella parte di astrazione e di invisibilità che rende unico ogni singolo prodotto artistico.

L’invisibilità e l’astrazione sono anche le caratteristiche principali di questo testo, forse l’unico esempio di scritto critico che nasce non dalla visione ma dall’acquisizione dei concetti fornitomi dall’artista stesso. Proprio per suo volere e proprio per creare ancora più adesione con le sue creazioni questo testo sperimentale cercherà non di descrivere le opere e i suoi contenuti ma di delineare le intenzioni di chi le ha realizzate.

Nelle fotografie di Antonio Meersohn il soggetto non ha forma né dimensioni, solo il caso e la luce ne determinano il risultato finale, egli infatti non sceglie di rappresentare l’oggetto materiale ma, tenta piuttosto di restituire attraverso la macchina fotografica il suo ingombro cogliendone le sfumature e i contorni incerti.

In filosofia l’astrazione è un metodo logico per ottenere concetti universali ricavandoli dalla conoscenza sensibile di oggetti particolari mettendo da parte ogni loro caratteristica spazio-temporale, in arte l’astrazione è quel processo mentale mediante il quale si estrapola una parte da un tutto visivamente percepito.

La sua fotografia coglie l’astrazione pura, sfiorando la filosofia in quanto il “concetto universale” viene ricercato e ricavato mettendo da parte le forme stabilite, donandoci il nucleo e l’anima del soggetto. Le sue opere sono profonde e misteriose esattamente come la personalità di Antonio Meersohn, che non si appaga di ritrarre e basta, il suo è un modo per accedere e scomporre dando vita a immagini nebulose nelle quali lo spettatore deve entrare e lasciarsi sedurre, abbandonarsi alla casualità e alla bellezza di creazioni che non conoscono limite grafico.

La mostra sarà inaugurata con un vernissage il 1 Ottobre 2011 dalle 18 alle 21 presso la Galleria laranarossa di Latina curata da Ersilia Sarrecchia.  

Autrice: Ivana Iacomini