Lunedì 18 febbraio, la Galleria Marie-Laure Fleisch ospita la seconda personale di Nina Fischer & Maroan el Sani. Dopo la prima mostra romana del 2011 il duo tedesco presenta l’ultimo lavoro Spirits Closing Their Eyes (2012), una video installazione che racconta la vita in Giappone dopo l’11 marzo 2011, data del tragico tsunami. Tralasciando l’aspetto degli ingenti danni visibili e della faticosa ricostruzione, Fischer & el Sani si concentrano sul costante stato fisico e psicologico di emergenza in cui vivono da allora le persone, sottoposte da un lato a una continua minaccia di disastro nucleare e dell’altra a costanti piccoli cambiamenti nelle abitudini di tutti i giorni.

L’installazione si compone di tre tipologie di video che un software creato dagli artisti provvede a selezionare in autonomia, generando una triplice visione di immagini accomunate da parole chiave inserite nel sistema. Le immagini dialogano e si completano a vicenda in un discorso lento e meditato in cui la drammaticità dell’ accaduto è solo un sottofondo, una sensazione che si svela unicamente nella quotidianità mutata delle azioni delle persone. Le interviste, realizzate in varie regioni del Giappone, raccontano le difficoltà incontrate dopo il disastro e le diversificate reazioni della gente all’emergenza nucleare. Si incontrano persone che hanno dovuto lasciare le loro case, famiglie che hanno imparato a utilizzare sistematicamente un misuratore di radiazioni, studenti che organizzano referendum anti nucleare, ricercatori che sviluppano sistemi ecologici e a basso costo per difendersi dalle radiazioni e artisti che organizzano festival nelle zone contaminate. Le domande non le udiamo ma sono chiarissime: Come le persone ricordano l’11 marzo 2011? Quali sono stati i cambiamenti nelle loro vite personali? Quale impatto ha avuto il pericolo atomico sui singoli individui e sulla società in generale? Esiste un pericolo imminente? O c’è solo un diffuso senso di incertezza? Quali conseguenze ha portato? Come le persone in Giappone vedono il loro futuro?

Alle interviste si affiancano lunghe riprese fotografiche di luoghi rappresentanti situazioni e umori di un paese in cui i cambiamenti maggiori non sono visibili, ma prendono forma attraverso i racconti di coloro che li vivono. Infine, la terza tipologia di immagini, è una serie di ritratti video silenziosi, nei quali ogni intervistato guarda in camera per un minuto pensando al proprio futuro che, per molti di essi, rimane assai incerto.

Quest’opera s’inserisce nel percorso di ricerca della coppia di artisti, come un ulteriore approfondimento delle tematiche sviluppate nei lavori precedenti. Un linguaggio che si fonda sulla narrazione di storie che indagano sul concetto di trasformazione e di transizione. Nella loro ricerca Fischer & el Sani tentano di far emergere il complesso rapporto che esiste tra luogo reale e luogo immaginato, descrivendo i cambiamenti avvenuti non solo nella struttura fisica ma anche nella cultura immateriale che accompagna queste metamorfosi. Nei loro precedenti video e fotografie gli artisti hanno scelto dei luoghi che, attraverso il lento fluire della storia e i mutamenti della collettività, hanno radicalmente perso non solo la funzione originaria ma sono diventanti il simbolo di un passato lontano con i confini che sfiorano il mito.

Spirits Closing Their Eyes si presenta come una slot machine della catastrofe, ma senza alcuna combinazione vincente. Feriti dal trauma, l’unico modo per riappropriarsi della propria terra diventa la condivisione delle esperienze e la coscienza che questa esperienza possa essere la base per ricostruire un futuro consapevole.

Spirits Closing Their Eyes verrà presentato in anteprima alla Berlinale – Forum Expanded 63. Internationale Filmfestspiele Berlin il 6 febbraio 2013 e sarà visibile durante tutta la durata del festival dal 7 al 17 febbraio 2013.

Nina Fischer (nata nel 1965 a Emden, in Germania) e Maroan el Sani (nato nel 1966 a Duisburg, in Germania) iniziano a lavorare insieme nel 1995 a Berlino dove attualmente vivono e lavorano e vengono rappresentati da Galerie Eigen + Art fin dagli esordi. Dal 2007 al 2010, hanno tenuto corsi alla Sapporo City University (Giappone) e per il loro lavoro sono stati premiati con il Karl-Hofer-Preis dell’Universität der Künste di Berlino. Hanno ricevuto borse di studio dall’Accademia Tedesca Villa Massimo di Roma, dal DAAD di Tokyo, dalla Cité des Arts di Parigi e dallo Stedelijk Museum di Amsterdam e Goethe Institute - Villa Kamogawa in Kyoto. Hanno esposto in numerose mostre collettive come Media City Seoul Biennale (2012), Kunstmuseum Trondheim (2012), MAXXI - National Museum of 21st Century Arts, Rome (2011), Istanbul Biennale (2007), the Gwangju Biennale (1995, 2002, 2008), Manifesta 4 in Frankfurt am Main, the Sydney Biennale (2002), and the Liverpool Biennial (1999). Tra le loro mostre personali vanno ricordate quelle presso il Berlinische Galerie - Museum für Moderne Kunst in Berlin (2012), Museum of Contemporary Art di Hiroshima (2010), Kunsthaus Glarus in Svizzera (2009), Stedelijk Museum Bureau di Amsterdam (2007), Yamaguchi Center for Arts and Media, Giappone (2005), e il Metropolitan Museum of Photography, Tokyo (1998).

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