Le immagini del progetto di Pierre Pellegrini sono il risultato di diversi anni di lavoro e sperimentazione nel campo della fotografia a lunga esposizione. Attraverso le immagini, Pellegrini ha l’opportunità di raccontare, non tanto della tecnica o della scelta dei vari soggetti, ma del perché è attratto da questo genere di fotografia.

Siamo consapevoli che la fotografia, oltre ad inquadrare una determinata porzione di spazio, racchiude in se anche una sottile porzione di tempo. In questo progetto lo scorrere del tempo viene immortalato, convogliato e racchiuso in una sola, singola, immagine. “Mentre assaporo quel momento e la macchina registra, l'immagine che ne scaturisce risulta sempre un’inaspettata sorpresa. Con l'esperienza è possibile immaginarsi come apparirà, ma sarà impossibile prevederne il risultato finale. Non ci sono regole precise, le variabili possono essere imprevedibili”.

E’ luogo comune immaginare la fotografia come riproduzione fedele della realtà, nello stesso tempo però attraverso di lei la realtà viene in parte trasformata. Quanto è vero che alcuni elementi vengono riprodotti così come sono, è altresì vero che altri - come per esempio quelli che hanno la capacità di passare da uno stato fisico all’altro come l’acqua e le nuvole - appaiono in una veste nuova, distaccandosi dalla realtà visiva. A dipendenza della direzione e della forza del vento, dei cambiamenti di luce, i disegni che troviamo impressi sull'immagine non saranno mai come li vediamo con i nostri occhi o come ce li immaginiamo. Le condizioni atmosferiche di quel momento, passeggero e quindi unico, sono trasformate attraverso la fotografia in un fenomeno magico ed evocativo, quasi come se la realtà nel tempo fosse invisibile ai nostri occhi. E allora bisogna imparare a guardare con il cuore, con le emozioni. Un mondo diverso dove la dinamicità del cielo viene ancor più enfatizzata in contrapposizione con il moto perpetuo dell’acqua che è invece congelato e “stirato” come un vestito di seta.

La tecnica utilizzata da Pellegrini impone ritmi diversi nei quali il fattore tempo diventa l’elemento essenziale. Ci si prende del tempo per la composizione; inoltre, nel tempo che intercorre tra uno scatto e l’altro si ha il momento per vivere e assaporare l’atmosfera di quell’istante, di pensare alle cose più profonde e nel contempo studiare la prossima inquadratura. Da qui prende forma il nome del suo progetto “Pensieri nel tempo”, un modo per evadere dalla realtà e mostrare un mondo che ai nostri occhi sarebbe impossibile vedere. Un mondo diverso che si avvicina di più ai pensieri del fotografo ticinese.

Vernissage:
Mercoledì 9 Maggio 2012 ore 18.00

Orario:
martedì - venerdì 9.00 - 12.30/14.00 - 18.00
sabato su appuntamento


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