Z2O Galleria | Sara Zanin è lieta di presentare La réserve di Raphaëlle de Groot.

L’artista quebecchese – in concomitanza alla sua partecipazione nella 55 Biennale di Venezia con un’inedita performance curata da Louise Déry, direttrice della Galleria de l’UQAM a Montréal – presenta una nuova serie di lavori, dopo la precedente personale Il volto interiore (2007).

Recentemente l’artista è stata selezionata per la prestigiosa BiennaleOnline 2013 da un team di curatori internazionali tra cui Daniel Birnbaum, Nancy Spector, Jan Hoet, Hans Ulrich Obrist, Iara Boubnova, Lorenzo Benedetti, Vincenzo De Bellis e Joseé Drouin-Brisebois. Premiata nel 2012 col prestigioso premio artistico Sobey, il suo lavoro è incentrato intorno al concetto di archiviazione ed è legato a vari contesti di ricerca che si sviluppano nel corso di incontri con persone e comunità, spesso chiamate a partecipare attivamente.

Le opere di de Groot prendono la forma di azioni, oggetti, immagini e documentazione. Un aspetto centrale nella sua ricerca sono le performance che esplorano le modalità in cui l’arte viene creata e percepita attraverso la messa in scena di alcune costrizioni – come ad esempio la cecità, abiti limitanti o la soppressione della faccia – che creano una condizione di espropriazione e perdita: perdita di riferimenti, perdita di controllo e dell’immagine di sé.

Dal 2009, Raphaëlle de Groot lavora sul progetto Le poids des objets (Il peso degli oggetti) che ruota intorno ad una collezione di circa 1780 oggetti che ha raccolto in un certo numero di comunità in Canada e altrove (Stati Uniti, Messico, Italia). Durante mostre, viaggi e residenze l’artista offre alle persone che lo desiderano la possibilità di donare oggetti ormai obsoleti, inutili, conservati in fondo a un armadio. De Groot offre quindi una seconda vita a queste tracce quotidiane dando loro un posto nelle sue opere. Questi oggetti comuni, vittime del disinteresse e del rifiuto, paradossalmente contengono in sé l’attaccamento e le emozioni dei loro proprietari. Diventando custode di questi oggetti, l’artista narra la loro storia e ne garantisce la conservazione materiale e il loro divenire simbolici. Infatti, al di là della loro funzione fisica originale, questi oggetti raggiungono una forte dimensione simbolica perché tornano ad una seconda vita e vengono riassegnati.

Gli oggetti divengono gradualmente dei compagni, in qualche modo si umanizzano e farli sfuggire all’inerzia è un punto focale della ricerca dell’artista.

La réserve, che dà il titolo alla mostra, è il nuovo video dell’artista presentato per la prima volta al pubblico.

In questo lavoro sono collegati diversi spazi che evocano luoghi dimenticati: un deposito museale, un magazzino, un tetto. L’artista raffigura il movimento di un personaggio che indossa un mantello reversibile con diverse tasche; il mantello rappresenta una forma di abitazione transitoria per una collezione di oggetti che il personaggio trasporta da un luogo ad un altro.

La mostra si avvale del contributo della Délégation du Québec à Rome/Delegazione del Québec a Roma.

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Orari di apertura
Dal Martedì al Sabato
10.30 - 19.30 o su appuntamento