Una, nessuna, centomila. Silvia Viganò, classe 1978, non dipinge le sue tele, piuttosto le illustra e le ricama: i suoi quadri sono semplici e diretti, una vera e propria foresta di colori, sogni, fantasie, amori e sapori ammalianti. Le sue donne, o più corretto sarebbe dire la donna che si ripete costantemente in ogni suo dipinto, annuncia un mondo di seduzione sofisticata cosě come appartiene all’immaginario dell’artista.

“Psykedelic Circus” è il titolo del progetto espositivo itinerante che, dopo Lugano (BIM Suisse, 4-30 aprile 2013) e Hong Kong (Consolato Generale d’Italia, 03 ottobre 2013 – 07 gennaio 2014), arriva dal 22 Gennaio al 7 Febbraio 2014 presso lo Spazio Espositivo PwC in via Monte Rosa 91 a Milano.

Organizzata da Arte Ipse Dixit e curata da Ivan Quaroni, “Psykedelic Circus” significa quindici opere di diverse dimensioni che invadono l’immaginario collettivo di ognuno di noi, per il semplice fatto che il patrimonio iconografico che Silvia Viganò propone riesce magicamente a entrare in connessione con ogni generazione, non solo quello delle teenager. Infatti, se quando si parla di Silvia Viganò è strettamente necessario declinare il tutto al femminile, resta lampante la capacità dell’artista di attirare l’attenzione di tutti noi.

Hong Kong ha segnato indubbiamente un doppio punto di svolta per Silvia: prima la fugace comparsa sul mercato asiatico con la partecipazione a maggio alla prima edizione di Link Art Fair, quindi l’invito da parte del Consolato Generale d’Italia a Hong Kong a una personale presso i propri spazi espositivi.

Il successo di pubblico e stampa che ha sorpreso la stessa artista: “Sono felicissima, anche se non è la prima volta che mi accade all’estero. Perché tutti i cinesi “impazzivano” davanti ai miei quadri super colorati? Non saprei, ma una cosa è certa: all’estero l’approccio è più immediato, friendly, sincero. In Italia invece pochi hanno il privilegio di rischiare con noi giovani artisti. Spesso ti confronti con persone scettiche, altre volte invece con la totale indifferenza”

Scrive Ivan Quaroni in catalogo: “Silvia Viganò costruisce i suoi dipinti come fossero tessuti cangianti o arazzi stroboscopici, capaci di catturare immediatamente l’attenzione del pubblico […]Silvia Viganò dipinge prototipi femminili dai tratti infantili e, di fatto, le sue donne dagli occhi grandi potrebbero essere le naturali discendenti delle Bratz e delle Winx, delle Monster High e di Emily the Strange, bambole ed eroine dei cartoon”.

Il tutto viene arricchito da una stesura fashion di ogni racconto pittorico. L’artista, cresciuta con una passione per la moda, l’arte ed il design, ha prima studiato presso il liceo artistico di Desio per poi laurearsi all’Istituto Marangoni di Milano in fashion design, lavorando in seguito nel mondo della moda e creando anche una personalissima linea di t-shirt e, lo scorso anno, una sedia dal nome “Coquette” che verrà esposta al prossimo Fuorisalone dall’8 al 13 Aprile 2014. Ne consegue che la sua pittura, di quel mondo per molti seducente, ne è intrisa in maniera decisa, tra il malizioso e il sobrio: occhi, vestiti, gioielli, borsette, cappelli, tutto tradisce il fascino per un mondo da lei vissuto e in parte amato, ma che ora l’aiuta a parlare al pubblico con grande ironia, senza alcuna critica sociale. Le declinazioni cromatiche di Silvia, giocate tutte su toni brillanti, parlano chiaramente di una pittura altamente emozionale, che non propone e non rimanda a segreti inaccessibili.

Silvia tocca con leggerezza l’epidermide di chi guarda i suoi quadri, ma con magica grandezza fa riflettere proprio partendo da una iconografia che del riverberare sembra non volersi occupare. Nel sottile gioco di seduzione che la giovane Viganò mette in campo un ruolo determinante hanno accessori come occhiali e collane, le labbra rosse e carnose che riempiono la scena, oltre a i vestiti che si adagiano su corpi eleganti e morbidi, rendendo le sagome femminili caratterizzate da una seduzione decisamente unica.

Nel catalogo che accompagna la mostra, Viola Lilith Russi precisa: “Le opere di Viganò stuzzicano la fantasia, ingolosiscono la vista e toccano maliziosamente quelle corde percettive, che quotidianamente ritroviamo bombardate da immagini volgarizzate e impoverite […] A rendere unica la moda della pittrice sono le sfumature del sogno che regnano nel suo immaginario. Ai capi dipinti sono applicate pietre preziose della sua fantasia, strass, paillettes e brillantini a colorare di atmosfere a tinte forti mai volgari, vite misteriose dai corpi alti, elastici, flessuosi come rami d’ulivo, eleganti come betulle […] Chic e irriverenti, o divertenti e spensierate, le donne di Silvia Viganò sono padrone nel loro impero di colore. Entro i confini di ogni tela, in quello spazio al limite tra la fantasia e la bellezza mercificata, il sogno e un repertorio figlio dell’economia globalizzata, regnano bellissime e malinconiche, algide o elegantemente disinteressate”.

Silvia Viganò è nata ad Oggiono in provincia di Lecco nel 1978. Laureatasi all’Istituto Marangoni di Milano in fashion design, ha lavorato per alcuni anni nel mondo della moda creando anche una propria linea di t-shirt, ma contemporaneamente si è sempre dedicata alla pittura. Hanno scritto sul suo lavoro diversi critici, tra cui Chiara Argenteri, Igor Zanti, Alessandra Redaelli, Ivan Quaroni. Suoi lavori sono stati pubblicati sulle riviste Effetto Arte, Flash Art,Glamour e AD.

Spazio Espositivo PwC
Via Monte Rosa 91
Milano 20149 Italia
Tel. +39 02 667201

Orari di apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00

Immagini correlate

  1. Silvia Viganò, Vanity Fair, 2013, tecnica mista su tela, 100 x 100 cm
  2. Silvia Viganò, Gnammy, 2013, acrilico su tela, 20 x 20 cm
  3. Silvia Viganò, Fell a little bit owl, 2013, acrilico su tela, 30 x 21 cm
  4. Silvia Viganò, Fell a little bit owl, 2013, acrilico su tela, 30 x 21 cm
  5. Silvia Viganò, Owls in my head, 2013, acrilico su tela, 21 x 30 cm
  6. Silvia Viganò, Sophisticated girl, 2011, tecnica mista su tela, 150 x 100 cm