Come l'improvvisa apparizione in un film fantasy di una creatura fantasmagorica, ecco profilarsi, nel magico contesto della piazzetta di Corsia del Gambero addobbata per le feste natalizie, un gigantesco rinoceronte: è “Rinoceronte 3950”, la scultura dell'artista bresciano di fama internazionale Stefano Bombardieri, che, posta su una base alta più di due metri, attira gli sguardi increduli dei passanti per le sue enormi fattezze; un'esposizione pubblica, un dono natalizio ai cittadini bresciani, nato dal desiderio della Galleria Colossi Arte Contemporanea e Alain.

Questa bizzarra e surreale opera dalla straordinaria presenza scenica è parte dei monumentali e possenti animali presentati per la prima volta a Pietrasanta nel 2009 in occasione del progetto “Animals' Countdown”; nel 2011 gli animali di Bombardieri hanno invaso la città di Ferrara nella prima rassegna urbana internazionale di arte invadente dal titolo “The Faunal Countdown”, trasformandola in una grande “arca di Noè”. Dopo lo zoo urbano, “Urban Safari”, di gigantesche creature realizzate dall'artista che aveva popolato Iseo nel 2012 e l'elefante accovacciato di fronte al bambino che legge di piazza Paolo VI, il lavoro dell'artista approda nella città di Brescia. La scultura porta a misurarci, come su uno scenario teatrale costituito dall'architettura della piazza, con la dimensione fantastica dell'immaginario infantile, con il pesante bagaglio delle nostre paure, dei nostri desideri profondi, così come ci obbliga a confrontarci con il disagio, le inquietudini, i paradossi culturali e le ambiguità del mondo occidentale, incarnati dalla mole mastodontica di questo rinoceronte.

L'animale, imponente ed espressivo, irrompe nella piazzetta, come uno squarcio di meraviglioso nel panorama della città contemporanea, rivelando all'osservatore attento, le contraddizioni insite nella sua inconsueta e spiazzante presenza in mezzo alla banalità del panorama delle immagini che ci vengono sottoposte ogni giorno. Bombardieri riattiva la nostra percezione mostrandoci immagini fantastiche, realtà “altre” in grado di esorcizzare la verità con audace ironia: l'animale ingloba nel suo ventre una cicatrice, il simbolo dei torti subiti da parte dell'umanità, un contatore elettronico a led, simile al meccanismo per scandire il tempo necessario ad una bomba per esplodere, che segnala quanti esemplari separano la specie dall'estinzione, causata dalla caccia dei suoi corni, merce preziosa e ricercata per farne un lucroso commercio.

Questa violenza sul mondo della natura di cui l'uomo si fa protagonista è destinata a provocare un rapido mutamento sull'ecosistema, la cui causa più grave è la perdita della biodiversità. L'urgenza di arrestare questo processo ha portato la UICN - l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ad avviare il progetto “Countdown 2010” al fine di coinvolgere e sensibilizzare istituzioni pubbliche e imprese private, accademie e governi verso il conseguimento dell'”Obiettivo 2010”di ridurre significativamente il tasso di perdita di biodiversità a livello globale entro il 2010. Il meccanismo di “countdown” inserito nel ventre del rinoceronte induce a riflettere sull'incalzante progressione della diminuzione degli esemplari e sull'avvicinarsi della loro imminente scomparsa causata dall'incuria dell'uomo. Attraverso gli animali, Bombardieri parla di noi, dei demoni che popolano il mondo occidentale, con un grande senso del paradosso.

Come sostiene l'artista stesso: “Possiamo considerare gli animali l'anello di congiunzione tra uomo e terra; risulta difficile per l'uomo rapportarsi direttamente con gli elementi naturali, comprenderli in funzione della loro importanza in quanto ecosistema e quindi habitat che ci ospita e ci chiede di essere preservato. L'animale, per l'appunto, interagisce con noi in qualche modo, ci somiglia, in esso ritroviamo noi stessi, addirittura in alcuni tratti se non in alcuni gesti e comportamenti; è più facile per noi capire chi siamo e capire le problematiche della terra attraverso gli animali. Nelle mie opere gli animali sono metafore della complessità esistenziale umana".

Nato a Brescia nel 1968, Stefano Bombardieri affina le sue conoscenze tecniche in ambito scultoreo grazie al padre, Remo Bombardieri, anch'esso scultore. Dagli anni '90, lavora tra Italia, Francia e Germania, espone in importanti mostre collettive e personali a livello sia nazionale che internazionale e realizza principalmente opere di grandi dimensioni ospitate in spazi pubblici e privati prediligendo il dialogo tra opera e spazio urbano. Tra le sue principali installazioni si segnalano quelle collocate nel centro di Ferrara, a Faenza, a Bologna, a Saint Tropez e a Potsdam. Nel 2006 realizza “Una Balena in Darsena”, installazione temporanea alla Darsena di Milano, a cura di Vittorio Sgarbi; nel 2007 partecipa alla 52° Edizione della Biennale di Venezia nel Padiglione della Repubblica Araba Siriana con l'opera “Europa Pallida Madre” installata presso il Chiostro di San Francesco della Vigna, riproducendo in grandezza naturale la Colonna e il Leone di piazza San Marco, simulandone la caduta; nel 2008 realizza un'installazione permanente al Museo del Parco di Portofino e, nel 2009, espone al MAR di Ravenna e partecipa a Scope Basel di Basilea, a cui prende parte anche nel 2013. Nel 2011 partecipa alla 54° Edizione della Biennale di Venezia e ad “Art Paris - Just Art!” al Grand Palais di Parigi. Tra le ultime partecipazioni internazionali che hanno visto esposte le sue opere nel 2013 ricordiamo “Skulpturenparks” a Traun, in Austria.

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