Figure nel tempo, una mostra di Valerio Adami presentata da Maurizio Ferraris e Vincenzo Trione alla Galleria Tega di Milano (via Senato 20), che così inaugura i suoi nuovi spazi espositivi il 28 febbraio 2012.

Scrive l’artista nei suoi taccuini: “Bambino, a Milano, gli anni della guerra; nel giardino sotto casa un pittore veniva ogni mattina, metteva il cavalletto e disegnava gli alberi e tutto quel che vedeva in quel piccolo rettangolo verde, e lì rimaneva fino al tramonto. Fu allora che mi sono detto: questa è la vita che voglio fare. Ora, a settant’anni, lo stile è il mio giardino e io, a questo, lavorerò fino al tramonto”.

Valerio Adami (1935) nasce a Bologna, ma è a Milano negli anni di guerra. I suoi primi disegni sono disegni di rovine: le case devastate dai bombardamenti. L’atelier di Felice Carena, poi l’incontro a Venezia con Oskar Kokoschka e in seguito l’Accademia di Brera a Milano con Achille Funi, sono stati il suo itinerario di formazione.
Nel ’58 inizia quella vita di viaggi che lo porterà a vivere e lavorare in diverse città d’Europa, negli Stati Uniti, in America Latina, in Israele, in India, e a intrecciare feconde amicizie: lo scrittore Carlos Fuentes, il filosofo Jacques Derrida, i pittori Saul Steinberg, Richard Lindner e Matta, Octavio Paz, Italo Calvino, Luciano Berio sono parte di questa cerchia intellettuale. Alla sua pittura hanno dedicato saggi e scritti alcuni fra i più importanti filosofi e scrittori: Dore Ashton, Italo Calvino, Jacques Derrida, Carlos Fuentes, Edouard Glissant, Jean-François Lyotard, Michel Onfray Octavio Paz, Pascal Quignard, Antonio Tabucchi, Jean-Luc Nancy, Philippe Bonnefis.

Con Figure nel tempo Adami torna a Milano. La mostra presenta una scelta di opere recenti (quadri, disegni, acquarelli) che testimoniano il percorso poetico e retorico della sua inconfondibile linea narrativa, sulla quale si soffermano, nel catalogo della mostra, Maurizio Ferraris e Vincenzo Trione. Da La terra promessa, un dipinto realizzato nel 2011 per la copertina dell’inserto La Lettura del Corriere della Sera e il cui paesaggio, come scrive l’artista “si definisce come un paesaggio italiano, raggiunto dal mare, quello stesso mare attraversato da Enea e, fino a oggi, da tutti coloro ai quali la fuga dalla terra del dolore appare come la promessa di approdo a una terra felice”, a Vicinanze, da Pastore e capraro ispirato dalla lettura di W. B. Yeats all’allegoria politica de I nuovi Argonauti e al dialogo amoroso de “La carte postale” (Jacques Derrida), i quadri di Adami abitano il proprio tempo raccontando di un altro tempo, un altro tempo “che ha altre vite da vivere” (W. H. Auden).

Orario :
Lunedì - Sabato, 10 - 13/ 15 - 19

Galleria Tega
Via del Senato 20
20121 Milano
Italia
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