La mostra presenta una serie di opere dell’artista inserite nel film di «Diario di un maniaco perbene» di Michele Picchi, protagonista Giorgio Pasotti che interpreta Lupo. “Un personaggio divertente, sarcastico, maniacale, drammatico, a volte tenero, altre ridicolo – dice il regista Picchi. Un personaggio “da film” eppure così reale, un artista non romano che vive a Roma quasi da straniero, un artista in difficoltà che proprio per questo spesso fa sorridere ma che all'improvviso sa anche turbare ed emozionare. Per Lupo l'opera artistica dà avvio al suo rilancio creativo e restituisce un senso alla sua vita”.

La pittura di Veronique è diventata interprete dello stato emotivo del personaggio del film. Un lavoro pittorico vicino al surrealismo. E' la creazione di un mondo onirico, fiabesco dove gli animali popolano un universo improbabile, che non rispetta le leggi della fisica: dalle equazioni gravitazionali alle proporzioni fino alle collocazioni spazio temporali. Un mondo dove saltano le logiche cognitive, dove viene sovvertito il pensiero logico-matematico per invitare l’osservatore a percorrere una nuova dimensione attraverso giochi simbolici e colori. Troviamo pesci fuor d’acqua e uccelli in un acquario, animali collocati in spazi domestici o oggetti casalinghi ad arredare prati e paesaggi. L’ambiente dell’uomo, la casa, e l’ambiente naturale dell’animale sono tutt’uno. L’uomo è presente attraverso i suoi oggetti, che, abbandonati a se stessi, diventano proprietà degli animali, e tutto perde il senso originario. Una visione decisamente non antropocentrica quella di Veronique. Gli animali sono gli unici abitanti del suo mondo carico di simbolismi da scoprire. L'artista, come una madre, intesse i fili delle storie rivolgendosi ai grandi con la delicatezza che è d’uso al bambino. I suoi lavori su carta esplicitano questa sensibilità. Lì le sagome dei suoi animali sono tenute insieme da fili di spago all’interno di una trama che non ha nulla a che vedere con la consistenza del tessuto, ma tutto con la fragilità di cui sono fatti i sogni.

Nata in Belgio, si trasferisce in Italia e si diploma in scultura all'accademia di Brera con Alik Cavallieri. Dalla scultura passa presto alla pittura coltivando in parallelo il suo amore per la musica tanto da frequentare il Conservatorio e insegnare in privato, da anni pianoforte. Ha partecipato a collettive, tra cui Raccolte d'arte, Orto d'Artista, alla biblioteca Chiesa Rossa a Milano e tra le sue personali quella di Firenze presso lo studio Longo Bellesi.

Spazio Tadini
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Orari di apertura
Martedì - Sabato dalle 15.30 alle 19.00
In occasione di eventi serali fino alle 23.00