Van Der e Print About Me sono liete di presentare Faces Places Spaces, la prima personale in Italia di Wim Starkenburg.

La mostra si concentra sulla produzione più recente dell'artista olandese che, dopo aver lavorato per anni con la fotografia e interventi site specific, ha sentito la necessità di tornare a lavorare con materiali semplici come il crayon, la grafite, l'inchiosto e la carta.

Sarà quindi esposta una serie di disegni che affrontano il tema dello spazio architettonico.

“La mia ricerca - afferma l'artista - si concentra su quella che per archeologi, sociologi e antropologi è l'espressione più alta delle società organizzate: l'architettura. Ossia il desiderio universale di creare uno spazio definito per ogni esigenza e desiderio dell'essere umano”.

Nei suoi disegni l'architettura assume una valenza emotiva. Facce (faces) e non facciate (façades), è difatti la prima parola del titolo della mostra e anche quello del libro d'artista che Print About Me ha prodotto per l'occasione. Libro che raccoglie undici disegni in cui, come per gli altri lavori esposti, il “volto” delle architetture è definibile secondo caratteristiche ed emozioni di solito associate al carattere umano.

“Nella mia visione - spiega l'artista - questi spazi hanno una qualità astratta, emotiva e la loro definizione ha per me un valore scultoreo. Come artista non sono costretto a ubbidire a vincoli, leggi, budget a cui sono soggetti gli architetti e sono libero di tradurre ed esprimere come voglio la mia esperienza e immaginazione. Tanto meno questi lavori hanno una funzionalità o rispondono a qualche tipo di esigenza. Il loro unico obiettivo è dare vita a nuove esperienze e stimolare nuove associazioni intellettuali ed emotive”.

Questa fascinazione per l'architettura affonda le sue radici nell'infanzia dell'artista, trascorsa tra i disegni dei prototipi poi realizzati nella fabbrica di mobili della famiglia, nella sua formazione accademica, dove è rimasto colpito dal rigore del De Stijl ma anche dall'uso dello spazio degli artisti dell'Arte Povera italiana, e nella sua vita professionale, in cui da oltre trent'anni è assistente di Sol LeWitt, fondatore dell'arte concettuale per il quale ha realizzato wall drawing nei più importanti musei di tutto il mondo.

Accanto ai disegni saranno esposte alcune fotografie di lavori nati per gioco negli spazi più disparati, realizzati in maniera legale o meno per modificare la percezione e la funzione delle strutture su cui sono realizzati. Sono interventi effimeri, destinati a scomparire, di cui rimane traccia in quello che sembra l'album privato di un writer. Una collezioni di immagini che creano con lo spettatore un dialogo in cui l'artista mostra le sue idee e ispirazioni.

Wim Starkenburg (Gieterveen 1947. Vive e lavora a Hoorn) da oltre trent'anni è l'esecutore materiale di molti tra i lavori del padre dell'arte concettuale Sol LeWitt. Accanto a questa attività, che l'ha portato a lavorare nei più prestigiosi musei del mondo, porta avanti la propria ricerca artistica. Suoi lavori sono stati esposti in Olanda, Francia, Germania e Stati Uniti, dove ha collaborato con importanti gallerie come Yvon Lambert di Parigi o Abt Art di Stoccarda ed esposto in collettive tenute, tra le tante, al Austin Museum of Art, Texas (USA), Miami Art Museum, Florida (USA), Cabinet Brooklyn di New York (USA), Het Friesch Museum di Leeuwarden (Olanda).

Van Der Gallery
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Torino 10124 Italia
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Orari di apertura
Martedi – Sabato
Dalle 15.30 alle 19.30