Arriva l’estate e arriva la voglia di una bevanda fredda e rinfrescante che aiuti inoltre a i liquidi e i nutrienti e a favorire quindi la reidratazione dell’organismo. Ecco che allora le tazze fumanti - quelle che fino a qualche settimana fa ci accompagnavano dall’inizio giornata, passando dalla tradizionale pausa delle cinque, per finire poi con l’avvolgente tè della sera - lasciano il posto ad alti bicchieri di vetro ricolmi di ghiaccio. In commercio è possibile trovare un’infinità di prodotti già pronti da bere o da preparare con metodi istantanei salva tempo, i quali promettono fra l’altro anche un sicuro apporto di sostanze antiossidanti.

Tuttavia, il tè anonimo che viene usato per questi preparati non è altro che il ricavato di un processo di crio-essicamento (o liofilizzazione) dell’infuso di Camellia Sinensis ottenuto scaldando in primis la soluzione dopo averla separata dalle foglie, bloccandola successivamente con il congelamento in modo da separare le parti di ghiaccio dalle particelle solide che saranno poi filtrate con speciali membrane che consentono solo il passaggio dell’acqua. Il residuo rimanente viene essiccato a basse temperature e ha l’aspetto di polvere o granuli facilmente solubili. A tali preparati sono aggiunti zuccheri, conservanti (ad esempio Acido L-ascorbico) e/o coloranti (come il caramello, che contribuisce a scurire la bevanda soggetta allo schiarimento provocato dagli acidi conservanti) ed eventuali aromi la cui natura è misteriosa.

Dunque è chiaro che del tè vero e proprio rimane ben poco, nient’altro che una bevanda standardizzata, spesso fonte di calorie piuttosto che alleata della salute. Recenti studi, infatti, hanno confermato che il contenuto di agenti antiossidanti è pressoché nullo o in quantità talmente piccole che per avere lo stesso numero di quelli presenti in una tazza di tè fatta sul momento occorrerebbero circa l’equivalente di venti bottiglie! Inoltre è noto che i polifenoli, composti dal forte potere antiossidante e di cui è ricco il tè, si degradano velocemente, per cui il metodo sopra indicato per preparare queste bevande non assicura certo il loro apporto. Sono bevande atte a soddisfare la sete, ma in nessun caso capaci di coinvolgere con le tipiche sensazioni gustative del tè né col fascino dato dalle foglie che si aprono lentamente durante l’infusione.

Per preparare un ottimo tè freddo basta dunque recarsi nella propria dispensa è scegliere per prima cosa fra bianco verde nero oppure oolong, i quali si prestano bene all’infusione che sarà detta “a caldo” oppure “a freddo”. La prima versione, più adatta a tè corposi, prevede la canonica procedura dell’infusione delle foglie, seguendo quantitativi e tempi indicati dal tè in questione, per poi lasciarla intiepidire e raffreddare in frigorifero. È possibile prepararlo anche nella variante più concentrata che prevede la scelta di un tè robusto (ad esempio un classico tè nero o nero aromatizzato) nella quantità di 15 grammi infuso in mezzo litro d’acqua a 90° per massimo tre minuti. Dopo averlo filtrato, è necessario mescolarlo a mezzo litro d’acqua fredda.

Se si intende dolcificare questi tè il consiglio è quello di preferire il miele oppure lo sciroppo di agave o d’acero nel momento in cui l’infuso è ancora caldo, perché lo zucchero potrebbe invece fermentare. L’infusione a freddo è quella da preferire soprattutto se si decide di preparare dei tè delicati come i bianchi o i verdi (anche profumati ). Indicativamente la dose consigliata è di 15 grammi in una bottiglia (meglio se di vetro con tappo ermetico) con un litro d’acqua a temperatura ambiente. Bisogna soltanto lasciarla in infusione da mezz’ora a un’ora e poi filtrare e mettere in frigo.

Per preparare dei tè neri nature con questa procedura si consiglia la quantità di 10 grammi in un litro d’acqua a temperatura ambiente per una notte intera ; se si sceglie un tè nero aromatizzato la quantità è di 15 grammi per litro e un tempo d’infusione di un’ora. Dosi e tempi di infusione possono variare a seconda del tè e del gusto personale, quindi è consigliabile all’inizio procedere per tentativi, assaggiando il tè prima di decidere di interrompere l’infusione. Un infuso troppo amaro è indice di un eccessivo tempo di infusione. Anche certi tè oolong si prestano a quest’ultimo tipo di infusione, con la differenza di prolungare l’infusione dalle cinque alle sei ore. Parametri che, come nel caso precedente, sono soggetti comunque ai propri gusti personali. La delicatezza dei tè bianchi e dei tè verdi non necessita di ulteriori dolcificazioni, specialmente se questi tè sono aromatizzati. Vale la stessa cosa per gli oolong.

Non rimane dunque che sbizzarrirsi nella scelta dei tè e trovare il metodo a voi più congeniale, usando la fantasia nel servirlo accompagnato da frutta fresca o foglie di menta.